sabato 16 luglio 2011

Altri tempi…..Quando al mare si andava con le zoccole di legno…..


                 11 Luglio 1982

La radio strideva i nomi dei gladiatori Italiani che avrebbero battuto il brasile….





Zoff…..
ssccscccsc
gentile….cabrini
sssshhhshchhhh
…scirea….


sssshhhshchhhh
sssshhhshchhhh

click!

Nanziiiiiiiiiiii…..

Ooooooooh Nanziiiiiiiiiiiiiii

Ti rissi a nesciriiii…devi uscireeeee dall’acqua che sono tre ore che sei a mollo….

Io le estati me le ricordi così ….
Del mare non ricordo il rumore delle onde ma le voci…
Le urla…
Quelli di Santina erano le più forti, gran donna lei,
il marito tornava a pezzi dal lavoro, così lei si prendeva le sue due bambine e partiva verso la libertà,
diceva bambine…
si va al mareeee!

Le caricava sulla ritmo (la ritmo era quella vettura interamente tonda, aveva anche le maniglie tonde, era talmente tonda che non si sapeva chi guidava, tutti erano uguali non a caso al tempo la FIOM aveva ancora due palle enormi)
oltre le bambine caricava con la stessa attenzione il thermos dell’acqua e i panini con la frittata, perché era bravissima a fare frittate…con le cipolle, con le patate oppure piselli, faceva frittate in tutti i modi, e le bambine ne andavano pazze.
Santina aveva un seno enorme, in realtà era tutta enorme, ma no squilibrata, tutto era grande allo stesso modo…era bella Santina, era una bellezza piena la sua, ed io passavo ore ad osservarla


era sempre attenta alle figlie, ma cercava di non farglielo notare, faceva cruciverba, era diventava brava, aveva la terza media presa alla scuola serale, i cruciverba non li completava mai, diciamo che metteva qualche parola secondo lei giusta al posto sbagliato…e poi esclamava…
ma se ci entra preciso!!!
Faceva i solitari con le carte quelle napoletane…quelle che io confondevo sempre…
Ma in realtà queste cose le faceva guardando sempre con la coda dell’occhio le piccole, che ancora non sapevano nuotare…aveva un po’ di paura perché nemmeno lei aveva mai imparato, ma si era fatta coraggio…
le faceva felici inoltre si era intestardita, le sue figlie dovevano imparare a nuotare…dovevano essere meglio di lei anche al mare.

Del mare mi mancano queste voci…
Le urla di Santina e quelle di altri uomini e donne… che urlavano in spiaggia…
Gioseffff!
Giosefff!! Giosefff, non puoi farlo ancora il bagno non sono passare tre ore…
Giosef! mi sto arrabbiando!
Giosef! se vengo liiii! Non mi fare brutte figure che ci stanno guardando tutti!

Quando andavo al mare guadare l’ombrellone accanto era come guardare l’appartamento del vicino, con la differenza che al mare tutto era senza muri….si sentiva e si vedeva tutto…

I vicini vivevano tutti nel tuo stesso monolocale…. l’ombrellone,
tutti erano uguali, voglio dire meglio di uguali, ognuno era uguale nel possesso del bene comune, mi riferisco all’ombrellone, ma ognuno era libero di esprimersi nella sua diversità….
ho capito dopo un po’ di anni che andare al mare era una cosa veramente di sinistra!!!!
L’ombrellone….
quel quadrato di ombra nella sabbia bollente, era la stanza di ogni situazione a seconda degli orari, la mattina era quasi sempre vuota, si prendeva qualcosa e poi ci allontanava subito…a pranzo era la cucina con tanto di veranda, il pomeriggio tutti sdraiati come in una camera da letto, la sera diventava la stanza per i preparativi prima di uscire.

Andare al mare al tempo era un vero trasloco, c’era gente che si alzava alle sei…e come piccole formiche si muovevano in appartamenti affollatissimi, chi preparava le maschere i tubi e le pinne (anche se non ho mai capito perché tutta quella attrezzatura per vedere il fondale sabbioso alto solo un metro e mezzo).
Migliaia di palette e secchielli, centinaia di tovaglie da mare, i costumi,
… il giacchio, il melone, la salsa tonnata, il bidone dell’acqua, le carte, la peperonata, i materassini, le sarde a beccafico, la parmigiana, i palloni, le cotolette impanate, il pane, l’insalata russa, le lasagne, i sottolio, i palloni, le bocce, il sale, l’olio, i materassini, tutte le cose per fare un buona insalata…ma con il mais a parte, al nonno non piace…
dimenticavo dulcis in fundo:
la CAPONATA!
E poi andava organizzato tutta la parte dell’arredamento….sedie e sgabelli pieghevoli quelli di ferro bianco con la stoffa di materiale sintetico, le sedie sdraio di plastica che si appiccicavano alla pelle lasciandoti i segni, gazebo, tavolo da 4 a 68 posti, montabile e poi smontabile in meno di 6 ore, borse frigo enormi, e melone!

Andare al mare era la festa popolare più grande mai vista!

Ricordo io che inseguivo le pagine che volavano della Repubblica, parole che si sparpagliavano fra la gente, fogli che non raggiungevo mai… credo che la vita sta tutta dentro quel tentativo di raggiungere le parole giuste che non afferriamo mai ….
Correre dietro alle notizie, mi succedeva tutte le volte, anche quando nei giornali ci dovevo mettere le pietre a tenerlo, ho iniziato a leggere il giornale in spiaggia, andavo sempre alla ricerca della pagina dello sport….ma finivo per perdermi fra gli articoli di politica economica che non riuscivo a piegare…
Credo che mio padre senza il giornale non sia mai sceso al mare…anzi ne sono sicuro!
Poteva scordarsi il costume, ma il giornale mai! Gli serviva… credo che il suo trucco stava nel fatto che dopo aver letto il giornale, il pensiero si faceva pesante, così lui alzava lo sguardo verso l’orizzonte fatto solo di acqua, che ti da sempre quella sensazione di spazio, di una qualche possibilità di uscita…ecco il suo svago.

Ma soprattutto al mare, ci trovavi sempre gli insegnanti, credo che il mare ha istruito la gente in questo paese,
perché al mare i professori c’erano sempre, merito delle loro lunghe ferie, li trovavi sempre lì, stessa spiaggia stesso mare, con la sedia sprofondata nella sabbia,
li vedevi ovunque, al mare si accoppiavano e si riproducevano…
Erano disseminati in tutto il territorio, e si riconoscevano subito…
Loro non gridavano…avevano sempre più di un giornale, ed uscivano libri enormi, spesso grandi classici, ma soprattutto avevano un passo inconfondibile:
Il passo lento degli insegnanti!
Il passo lento dell’insegnante al mare era tipico da bradipo stanco, il passo affondava sulla sabbia, e quando spuntava fuori, spostava secchiate di sabbia …
quando si dice che il sapere non si vede ma pesa tantissimo…
Li riconoscevi dai fisici non perfetti…ad inizio anni 80 quasi tutti i professori, anche quello di educazione fisica aveva la pancia…quasi tutti perché gli altri, quelli che non avevano pance erano magrissimi, ma non magrissimi normali, magri da professore…..
Di solito a questa categoria facevano parte uomini dalle braccia lunghissime…oppure dalle teste più grandi della media…in caso contrario avevano i piedi giganti….

Avevano costumi o troppo grandi o troppo stretti, alcune volte scoloriti e che negli uomini scendevano quel tanto da far restare scoperta la parte superiore del di dietro….
questo aspetto non era mai volgare, anzi aveva grande classe (credo che anche questa cosa abbia a che fare con il sapere) ….
I professori però al mare mi facevano sorridere, finalmente mi sembravano umani….e non provavo nessuna rabbia oppure senso di colpa nei loro confronti…al mare sembrava tutti buoni…
i professori al mare ridevano.

C’era solo un problema se per caso ti fosse rimasta una materia a settembre andare al mare era un campo minato, diventava pericoloso…la tua estate era a rischio…
Perché c’era sempre tua madre che parlando con il vicino di ombrellone ti diceva:
“hai sentito che fa il signore? E’ professore di lettere, potresti ripetergli qualche argomento che hai studiato”….praticamente figura di merda ed estate compromessa per sempre.
Trovavi più professori al mare, che alle manifestazioni dei COBAS….
I professori ci stavano a loro agio al mare…
Come il professore Domenico Mariotto, per i colleghi solo Mimmo, ma per tutti gi studenti del liceo era “il condor”, questo perché prima di interrogare…faceva una panoramica sulla classe…spostava gli occhi da destra a sinistra per circa 30 secondi, un tempo che sembrava interminabile, tendente all’infinito…e poi colpiva la preda, di solito l’alunno che mostrava dei cedimenti, come abbassare lo sguardo, iniziare a sudare, oppure quello che faceva finta di essere tranquillo ma mentiva spudoratamente, ecco quella era la sua preda preferita ….il professor Mariotto adorava il Poker soprattutto per questo…per capire chi bleffava!

Ma al mare il prof. Mariotto era uno dei tanti, debole, facilmente attaccabile, senza la sua arma micidiale, il registro, diventava un condor senza vista, era un granchio senza chele, una leone dopo una manicure….
Ed anche il professore Domenico Mariotto, come tutti i professori severi aveva una moglie che lo comandava a bacchetta …
Del tipo:
Domenicoooo hai visto!
Lo sapevo non hai portato il ricambio per i bambini, sei sempre il solito, devo pensare a tutto io!!!
Dome…Domenicooooo vedi che ancora è presto per il bagno, tesoro ti sei mangiato il pollo non puoi mica farti il bagno adesso…
Al mare il professore Domenico Mariotto mi faceva tenerezza e tifavo per lui, speravamo che quello sguardo da condor un giorno sarebbe piombato sulla moglie, e guardandola negli occhi avrebbe esclamato:
“Ma perché non te ne vai un po’ a fanculo!!!!”

Invece niente,
girava lo sguardo altrove, diventava un passero bagnato e si allontanava per una passeggiata….
Insegnava matematica al liceo, i matematici mi sono sempre piaciuti, perché io li ritengo dei filosofi, però sono filosofi più pratici…
così finiva sempre a parlare sotto gli ombrelloni dei vicini, che lo ascoltavano con grande interesse….
I miei lo chiamavano sempre:
Professoreeee…
Professoreeee che dice di una scala quaranta?
Succedeva che al mare ogni barriera sociale e culturale veniva rasa al suolo, la scala quaranta diventava il riassunto della democrazia, e così fra una calata e l’altra mi sono giunte alle orecchie le frasi più sagge della mia vita….
Merito del prof. Mariotto che era un mostro a ricordarsi le date … mi diceva “sono solo numeri, ma i numeri parlano”…ed incominciava…

“Oggi è 20 Luglio, l’uomo nel 20 Luglio 1969 è arrivato sulla luna, siamo andati sulla luna, ma non siamo riusciti a far convivere in pace gli abitanti di questo paese, ho letto proprio oggi che nel mondo ci sono ancora più di 500 conflitti…se ci fosse qualche essere vivente sulla luna o su qualche altro pianeta, incontrando un umano si toccherebbe subito le parti basse.

Oppure….

Ricordatevi questa data…perché oggi 12 Agosto 1982 ci hanno convinto che fare gli straordinari ci renderà più felici, perché in questo modo possiamo comprarci più cose,
ma vi chiedo: cosa ce ne facciamo se non abbiamo poi il tempo di viverle?

Ad alcune famiglie, ma solo quelle più stronze, il professore Mariotto non piaceva, dicevano è il solito comunista…e commentavano a voce alta:
i comunisti vogliono che restiamo tutti poveri…
Ma il professore ci parlava lo stesso e gli diceva che ognuno fa bene a credere nelle proprie idee, ed a difenderle… ma i numeri non possiamo dimenticarli…perché i numeri parlano…
Il 25 Aprile del 1945 questo paese otteneva la libertà e gli uomini, e mi riferisco soprattutto
agli uomini che morirono per noi, dissero no al fascismo!


13 Giugno 2012




Tchê tcherere tchê tchê,
Tcherere tchê tchê,
Tcherere tchê tchê,
Tchereretchê
Tchê, tchê, tchê,

Tchê tcherere tchê tchê,
Tcherere tchê tchê,
Tcherere tchê tchê,
Tchereretchê
Tchê, tchê, tchê,


Due subwoofer vengono accesi dietro le mie spalle, sembrano due carrarmati che sparano bassi, medi e alti ad altissima potenza….
Chiudo il libro più venduto dell’estate francese..
“Indigrnatevi” di Hassel Stephane,
un libro di 20 pagine che pesa più di un enciclopedia…
Penso che al professore Mariotto questo minuscolo libricino gli sarebbe piaciuto, anche solo per il fatto che ricorda a tutti l’importanza della “dichiarazione universali dei diritti umani"!

Prima di chiudere l’ombrellone, decido di lanciare della sabbia in alto che il vento trascina via…
il professore Mariotto sorridendo mentre scendeva un tris di assi aveva detto che:
"quando sarebbe morto voleva essere seppellito sulla spiaggia, in modo da diventare un numero infinitesimo, microscopico,
come un granello finissimo di sabbia, che insieme ad altri però forma qualcosa di macroscopico che diventa un lembo di terra"

Anche le figlie di Santina al mare non ci sono più, perché non solo anno imparato a nuotare …
Nancy fa l’architetto a Berlino e Maria si è laureata in lingue e adesso lavora alla reception di un Hotel a Barcellona….lei ha provato a trattenerle…ma poi ha capito,
come quando si allontanavano dalla riva perché avevano imparato a nuotare, aveva paura…ma non poteva farci nulla…era così che doveva andare…

Così ho deciso di sgomberare…lascio il mio monolocale sul mare…
Perché non sento più le voci….neanche le urla,
adesso tutto è sommerso dal rumore,
Il mare è ormai nelle mani dei maniaci dell’estetica,
di quelli che fanno di tutto per eliminare le pance, spendendo tutti i loro soldi in palestra, abbonamenti che riescono a pagare facendo solo un sacco di straordinario…
Il mare è diventato il regno dell’apparire, gli insegnati sono stati sostituiti dai
preparatori atletici, portatori del benessere racchiuso dentro quella parola incomprensibile che si chiama fitness …
Quelli dai costumi super aderenti, perfetti che non fanno mai una piega…
Sono i cultori della ginnastica in spiaggia, del risveglio muscolare…dello spinning…..del latino americano…
Tutti pronti al gioco aperitivo organizzato da animatori annoiati che però devono ridere, pagati per fare ridere costi quel che costi.
Adesso la spiaggia è in mano a sponsor che ne hanno piazzato i loro gaget, i tavoli sono pieni di cocktail esotici da 10 euro che vedi assaporare da donne con un aria vissuta, di uomini in pareo colorato che hanno capito tutto della vita….
Il buio della notte, una volta interrotto solo dai piccoli fuochi dei falò, adesso ha lasciato spazio ai neon, alle luci colorate ed alle fiaccole in finto bambù,
i giornali sono stati sostituiti dai telefonini…
I libri dagli ipod…

Il mare è pieno di ragazzi che urlano al microfono su le maniiiiii …mentre la puntina del giradischi corre sui solchi del tormentone dell’estate…
L’odore della salsedine è stato sostituito da quello delle creme solari…
Perché se non hai un abbronzatura perfetta sei uno sfigato…
se non conosci il ballo dell’estate sei uno sfigato…
se non bevi il spritz, sei uno sfigato…
se non sai giocare a beach volley sei uno sfigato…
se non sai fare pesca subacquea, sei uno sfigato….
Se non possiedi una piccola imbarcazione…sei uno sfigato!

Nessuno porta più cose da mangiare in spiaggia, sono nati i chioschi e i self service,
ma anche bar e ristoranti …… così adesso sono finiti i traslochi, tutti fanno la fila per comprare cose da bere e saziarsi.

La costa è straripante di case abusive, oppure ex abusive, adesso diventate legali…
i condoni hanno fatto vincere i furbi, tagliando fuori secondo qualcuno i più stupidi….
Ormai chi possiede una casa sul mare si è appropriato anche della spiaggia sottostante, così scendere al mare ha l’aria di non sentirsi in un luogo che è anche suo, chi scende al mare da queste abitazioni, ti guarda con aria turbata e non ti saluta mai…non si sofferma mai a parlare con te, anzi vorrebbe che quel piccolo sgabuzzino quadrato del tuo ombrellone non ci fosse, ostruisce la loro visuale…
Mentre il loro carlino una volta aperto il piccolo cancello corre veloce, saltella felice e scodinzola,
poi inizia a scavare buche che riempirà di cose profumatissime….

A quel punto ripenso al prof. Mariotto, al il suo sogno enorme di essere semplicemente sabbia…mentre il simpatico cagnolino è accovacciato sulle zampe sopra la sua buchetta….
Considero che in fondo è stata una vera fortuna per lui, che sua moglie non prese mai sul serio quella frase del 3 settembre del 1982.
Sua moglie lo diceva sempre ai vicini di ombrellone:

“Mio marito adora i numeri, dice sempre che i numeri parlano…
che gli avranno da dire io non l’ho mai capito!”