lunedì 21 marzo 2011

Riflessioni e riconciliazioni…

Leggevo le solite notizie rock, quelle che girano nei giornali che parlano di tutto tranne di rock
Perché ormai I giornali che dovrebbero parlare di rock …adesso fanno gossip!

Anche il Rolling Stone accanto alla foto di Kurt Cobain riporta nella pagina accanto un modello che indossa occhiali Gucci.
Ogni tanto mi sembra che Kurt Cobain si animi, sposti la testa, e guardandomi esclami:
“Che cazzo ha da sentirsi figo questo accanto a me con gli occhiali da sole…”

Penso a lui che al primo concerto rock sponsorizzato da una birra famosa...a voce bassa prima di entrare sul palco disse alla band:
“Che cazzo siete venuti a fare qui e che cazzo ci sto a fare io qui? Noi una volta suonavamo per essere contro gli sponsor, ora suoniamo per gli sponsor...”

Due anni dopo qualcuno disse che morì d’overdose…era solo un riflesso…in realtà fu il suo cuore che venne divorato dal suo lucido delirio…mentre la nuova Country Love, ex reginetta tossica, in soli due anni era impegnata a farsi fotografare come modella…

Poi giri pagina e trovi i Chumbawamba, quelli che hanno spopolato in tutto il mondo con il singolo Tubthumping, pezzo che fu utilizzata per il lancio di Fifa Wold Cup della Sony.
Vi è riportata un’intervista dove dicono:
Nel mondo si vendono i Levi’s 501 e tutti credono che sia divertente trasformare in denaro la ribellione!

Gli stessi giornali, sempre quelli….che lanciano il disco di Lenny Kravitz che dice il mio idolo è Bob Dylan e che poi si soffermano a parlare della morte della mamma di Lenny Kravitz, e lo sconforto di questo artista,
perché fino a quel momento era sua mamma che lavava ancora i suoi vestiti.

Gli stessi giornali che danno George Michael sull’orlo di una crisi d’amore …
La storia omosessuale più discussa del mondo è al capolinea, finisce la storia fra Kenny Goss e George Michael insieme da 15 anni…
George Michael, che non fa ormai un disco serio da quando ha capito che parlare della sua omosessualità rende di più, racconta che il suo amore è ormai finito,  uno perché Kenny fumava troppa marjuana e due perchè l'amichetto Kenny è impegnatissimo con la sua galleria d’arte…

Quei giornali che ti traducono il testo di Immagine di John Lennon, e che poi riportano l’iniziativa di Louis Vuitton e Edun ‘salviamo l’Africa’….
I proventi ricavati da queste borse, indossate da Bono Vox, risultano ottenute da questa nuova joint venture e verranno usati per il programma Conservation Cotton iniziative Uganda…

Penso che in questo mondo strapieno di immagini e comunicazioni la cosa difficile sia diventata riconoscere la verità.
Io uso spesso questi giornali in bagno.. riconciliano la mia anima….forse anche la mia ricerca di verità.
Mi liberano…
Ogni tanto con questi giornali in mano seduto nella mia tazza del bagno, vedo Kurt Cobain che si anima, si gira verso di me e mi dice:
“Hai finito?”
Rispondo : “Si! Aspetta che tiro lo sciacquone!”
Kurt Cobain: “grazie fratello, alla prossima!!!!”

lunedì 14 marzo 2011

Musica di sottomondo

La seconda volta che vidi Pino Pullella e tutti quelli che poi sarebbero divenuti i membri
di qualcosa che solo molti anni dopo divenne il Fight Club….fu a Canalicchio
Lo so il nome non fa molto rivoluzionario, non fa neanche figo, ma proprio perché non era nessuna delle due cose….risultò il posto giusto…

Una linea di confine tra il centro e la periferia, un posto geografico senza punti di riferimento, un luogo che non aveva una piazza e neanche un albero, un posto che aveva come centro di tutto un posteggio privato che restava misteriosamente vuoto (non tanto misteriosamente, visto le 3 mila lire l’ora)
Ma era l’unico spazio possibile, perché il resto era completamente inghiottito dalle colate di cemento che avevano solo delle aperture per farci passare dell’aria…
L’aria...mi riferisco a quell’impasto putrido generato dal pescivendolo all’angolo della via principale che nasceva in mezzo, tra un bar ed una rosticceria di polli allo spiedo….il tutto impreziosito dalla smog!

In quel posteggio dove di giorno ragazzi con magliette multicolore giocavano ad imitare Zico o Maradona (cercando di dimenticare presto Luvanor e Pedrinho)…dove il sole nell’asfalto generava laghi di sale, dove le cacche dei piccioni toccando terra friggevano come uova in padella…
Un posteggio strano nato da una storia strana….che come tutte le storie strane, vedeva la nascita, dopo tanta peripezie giudiziarie,  dell’unica cosa che era completamente illecita, ovvero di una discoteca!

In realtà il posteggio dava di fronte ad una specie di magazzino ad un piano, qualcosa che doveva essere tutto, ma che da tutto si era dopo anni trasformato semplicemente in “DIVINA”.

Il deserto di cemento pomeridiano lasciava spazio a qualcosa di completamente diverso la notte.
Come nel film “Dal tramonto all’alba” di Quentin Tarantino quella zona la notte si trasformava in una specie di Woodstock, però derubato dai sogni, dove giovani arrivavano da ogni dove, percorrendo ore nel traffico urbano, per giungere a vederlo alla fine, perché era lui l’artefice di tutto il sabato sera…perché era da lì che tutto il traffico urbano aveva inizio!

In quel delirio di motori e di tubi di scappamento ad altezza uomo che generano una nube tossica paragonabile a Bangkok…di stereo che sovrapponevano le ultime di Nino D’angelo agli Enigma…in quel marasma generale che vedeva una città svuotarsi per esplodere all’improvviso…
Ecco cos’era per noi il DIVINA, un livido nero di tre giorni che presentava una leggera sfumatura viola…
il viola era il colore scelto dall’art director generale del locale…
Io ero arrivato dopo 6 ore di viaggio in Si e finalmente ero anch’io fermo a non fare un cazzo al centro del posteggio…
Scopo della serata, entrare in qualcosa di più piccolo e stretto, con pochissime aperture per respirare....
In realtà per me era diventata una sfida…superare la soglia della porta ed essere dentro…
Una volta dentro sbadigliavi per una serata, non riuscivi a sentire nessuno parlare e, per completare il tutto, per delle ore le tue orecchie erano bombardate da suoni, ma questo era secondario…perché l’importante era entrare…
Anche se l’euforia dell’ingresso durava qualche secondo stroncata dalla figa di turno che ti diceva per il giubbotto…”scusa bello sono 5 mila lire”!
“Devi andare lì per il biglietto….sono 15 mila lire con consumazione in omaggio” (con me che esclamavo, wow che culo!)

Per me il motivo risiedeva nell’impresa, che stava nel fatto che per entrare io…ero il meno adatto…
Non ero vestito elegante…non portavo nessuno gruppo con me…non avevo ragazze…
Avevo il Si…e non ero figo…
La sfida mi affascinava…in realtà stava tutto nel tentativo di affrontare un sistema in mano al clientelismo, al razzismo, all’omologazione, all’apparenza….
Perché dovevi per forza conoscere qualcuno che conosceva qualcun altro sopra di lui che a sua volta parlava con un altro che per arrivare ci metteva delle ore e a cui avresti dovuto restituire il favore…
insomma in Sicilia anche entrare in discoteca significava mafia!

Di solito andava così, la bolgia ti schiacciava contro i buttafuori che continuavano a difendere le loro posizioni spingendo gli attacchi come centurioni romani e che ripetevano “Scusa non posso farti entrare”
“Dovete aspettare”…”Allontanatevi”…
Alla spinta dei gorilla con gli occhiali da sole faceva seguito un’altra spinta proveniente da un’intera massa che si muoveva come blob (sottotitolo il fluido che uccide) tutto in un perfetto equilibrio che ti riportava nuovamente al punto di partenza…

Questo per delle ore…per concludere giunto d’avanti all’ingresso, ad un: “Scusa tu non puoi entrare, noi facciamo una selezione è tu non sei idoneo!”
Di solito il buttafuori, in un italiano parlato meglio da una badante russa in Italia da un mese, ti spiega questa riflessione filosofica…
Per concludere che ci vuole una ragazza con me, ci vuole una giacca e devo essere iscritto in una lista…
Sempre lui mi dice e mi sorride con un dente d’argento “Questo è un locale che ha uno certo stile!”

E così resto fuori dal locale….

In realtà a Londra avevo assistito a locali che ponevano limitazioni peggiori come quelle delle scarpe…hai le scarpe da tennis? resti fuori!
A Londra c’era chi vendeva scarpe fuori dai locali…e c’era chi le barattava....”noi non entriamo è tardi”…
“vabè vi diamo le scarpe, voi ci date le vostre...”
Sentivi cose così fuori…
Una volta qualcuno si presentò scalzo. Disse “è vietato entrare con le scarpe da tennis, ma con le calze si può”….
Poi fu rissa….

In reatà fuori dalla discoteca ho sempre conosciuto un sacco di persone, in effetti la bufala della discoteca è che in fondo non è vero che si fa amicizia....
chi è solo resta solo…
chi è in compagnia forse si diverte,
chi è con la sua ragazza tromba e si diverte sicuro!

Ma quella volta andò diversamente…
Una mano tocco la mia spalla….mi disse “scusa…posso passare?”

Era Pino…
Guardo in faccio il tizio in doppio petto che da un centimetro disse “Ehi questa è casa tua?”
“Scusa ma non vedo il tuo nome attaccato alla porta”
In realtà disse port…
La ‘a’ fu accompagnata da un pugno che colpì il buttafuori nei testicoli che finì in ginocchio….
poi fu uno scontro tra chi ci voleva proteggere e chi ci voleva uccidere…mentre Pino continuava a dire….
”ok ok ok…va bene”…
“Va bene…vaffanculo ragazzi...sono il dj della serata”…

La voce iniziò a spargersi …le cose si calmarono, ed era vero!
Qualcuno si scusò, e altri mormorarono: “il solito testa di cazzo, non ci avvisa mai!”.
Alla fine della rissa, Pino mi disse “entra, tu sei con me”….

“…..lo sai perche la gente mi adora in questo posto Ale?…”

“La risposta è nella musica…senti la musica adesso! Che ti dice la musica adesso???? Mi sembri perplesso e fai bene, non dice nulla!”
“Cazzo la gente vive immersa ogni giorno in un mondo di paure...”
“Però hanno messo la musica per distrarti, per farti stare buono ti addormentano con la musica…”
“Una volta la musica serviva per riempire la vita, adesso hanno buttato la tua vita e riempita di musica…ma non è musica, fai attenzione, sta lì il trucco...quello a cui assisti ogni giorno è intrattenimento!”

“Sai come la chiamerebbe un dj super figo con la camicia a fiori comprata a Ibiza, dove pure lui ha fatto la sua esperienza fantastica?...Quella finita in una pozza di vomito….Ecco lui la chiamerebbe musica ambient….musica lounge…”
“Quella di locali come il Cafè de Mar, dove quei pochi che restano svegli possono guardare il tramonto ascoltando dei suoni che ti riappacificano apparentemente con il mondo…”
“Oppure il Buddha Bar, dove al centro del locale sbuca una statua raffigurante il buddha alta i tre piani del locale…”
“Ora ti dico, cosa centra guardare la natura togliendo i suoni originari e sostituirli con dei suoni che non lo sono?”
“Cosa cavolo centra in un locale dove la gente balla con vestiti firmati Valentino, guardando il buddha!?!?”
“Ecco la volgarità…non è volgare soffermarsi a dire una parolaccia, vaffanculo queste sono solo stronzate, è volgare l’estrapolazione superficiale di un concetto…”

“Hanno creato dei ‘non luoghi’ gli hanno tolto tutto quello che apparteneva a quel posto e ci hanno piazzato dei suoni in diffusione…”
“Vedi gli aeroporti, percorri milioni di chilometri, passi confini, ti sposti da una nazione ad un’altra ma dentro gli aeroporti ti sembra di restare sempre allo stesso posto, di non essere partito mai!”
“Nel 1978 Brian Eno incide Music for Airports…”
“Gli aeroporti sono stati i primi a diffondere della musica rilassante e oggi finanziano concerti che dilungano questo tipo di musica…mentre Brian Eno è diventato solamente un produttore musicale che aggiusta i suoni e le melodie di gruppi come U2 o Coldplay...”

“È la musica delle sale d’attesa…ecco dove siamo finiti tutti, la sala d’attesa è diventata la nostra vita…benvenuti si accomodi...”

“Ti drogano subito appena apri gli occhi con la sveglia che ha una qualche suoneria…la musica mentre ti tagli i capelli…mentre fai la sauna, mentre fai pesi in palestra, ci sono centri commerciale che pagano l’equivalente di 50 operai l’anno per la musica…”
“Ti sei chiesto perché oltre la Siae è nata la SCF? Perchè adesso ogni centro commerciale ha il suo Morricone da shopping”.

“Lo chiamano sottofondo…lo dovrebbero chiamare sottomondo…”

“Il centralino ha la sua musica, il tuo blog preferito ha la sua tipica musichetta, le pubblicità rendono tanto quanto più rende la musica che le accompagna…”
“Indovina il disco giusto indovina la strategia giusta….”
“In ufficio la segretaria ti dice…attenda in linea…e parte una cazzo di musica stronza!”
“Hanno messo la musica negli ascensori, l’hanno chiamata elevator music oppure muzark…è musica leggera, un ritmo semplificato realizzato sulla base di brani noti….Spesso strumenti etnici che vengono campionati e che fanno melodie pop…”

“L’ultima novità, prelievi i soldi in banca e parte il jingle bank, le banche lanciano una radio che viene diffusa in tutti i suoi sportelli…programmazione studiata nei minimi particolare…più sei tranquillo più prelievi…e più prelievi più spendi!”

“Adesso anche in sala operatoria, muori ma hai il tuo sottofondo…”
“In realtà sei già morto, perché non ti hanno dato la possibilità di scegliere la colonna sonora della tua vita…”
“Wody Allen disse…’non posso riflettere nemmeno in ascensore, ho bisogno di leggere , ascoltare una musica distrarmi per non pensare all’inutilità della vita che sta passando’ “

“Sai che ti dico? Principe con la tua addormentata nel bosco, che ci distraggono per non farci prendere coscienza…ci allontanano dal vuoto delle nostre inutili attività…ci tengono lontani da quella domanda che ti potresti fare ad in ogni minuto del giorno: ‘Fratello questa tua vita a cosa serve e a cosa servi tu veramente?’ “

“Ecco perché noi questa sera in questo posto di merda…suoneremo rock!”

“Rockkkk and Rollll!!!!”

“Perché c’era gente che aveva capito che con la musica ci avrebbero controllato…
E che per lottare contro questo è impazzita…
È impazzita per noi…..per trovare le note giuste…”

“Suoneremo tutti i martiri del rock…”

“Ora saliamo in consolle, tu vieni con me…”
“Tu avrai un compito…dovrai dirmi cosa vuole sentire veramente in questo preciso istante ogni persona di questo locale….”
“Ecco vedi quel tipo infondo da solo con il bicchiere in mano? Quello che guarda la donna con la sua amica che balla tenendo gli occhi bassi? Mi riferisco alla rossa che ha deciso di lasciare suo marito…”

“Ogni volto esprime una sensazione ogni sensazione un disco…”
“Noi faremo questo questa sera, e lo faremo finchè le loro anime straripanti di vita, andranno via stanche…”
“lo so cosa pensi…molti di loro torneranno nelle loro case, laveranno la macchina domenica mattina,
guarderanno e s’incazzeranno per la bolletta da pagare,  penseranno di aver fatto l’acquisto più conveniente dell’anno all’Ikea…e si addormenteranno davanti al televisione…”

“ma se ti fidi di te, non lo faranno più allo stesso modo…”


«Sul palco faccio l'amore con 25 mila persone. Poi torno a casa sola.»

lunedì 7 marzo 2011

La descrizione di un attimo....

L’amore sta dentro l’attesa di quello che può succedere
Tutto in quella frazione di tempo…quell’attimo eterno…
Che va dal momento in cui tu decidi di avvicinarti per baciarla e le sue labbra..

Ora non so se vi è mai capitato ….
Ma se vi è capitato, sapete di cosa sto parlando
Avete mai avuto la fortuna di ricordarvi di quando siete tornati da una gita scolastica, quella settimana di solito in una città europea, sempre scelta tra un tira e molla fra alunni e professori, con una scaletta che segue più o meno questo andamento:
1°Amsterdam….
2°Praga
3°Barcellona
4°Parigi

E che alla fine vede quasi sempre come scelta la quarta opzione,
a cui fa seguito un
NOOOO CHE PALEEEEEEE
dell’intera classe!

Mentre chi un po’ più intellettuale la butta sul politico:
E’ chiara la posizione di questa scuola! Questa scuola di fatto appoggia il proibizionismo, appoggiando la mafia che ci guadagna….noi ci opporremo contro questo stato delle cose…
A noi questa scuola non ci piace! Faremo sciopero…
fascistiiii….

Frase a cui fa seguito un mega applauso…
Bravo, hai fatto bene a dirglielo!
Bernardi siamo con te!

Commenti che vengono stroncati dalla professoressa con un secco:
Bernardiiii FUORIIIIII!

Quella settimana dove sei in dormiveglia per i musei o chiese, e ti svegli realmente di notte….
Dove professori fanno le ronde in albergo, mentre i ragazzi sono nascosti sotto il letto, in bagno, negli armadi…
Ronde dei prof che finiscono sempre con la frase di routine da dietro la porta…

Ehi ragazze sono la professoressa siete sole???

sssss ssssss ihihihi
Si prof. Noi Ci corichiamo presto, domani c’è da camminare.

Sicure???

Si professoressa …

dopo un minuto di silenzio….fa seguito:
Ehi Ragazzi se ne andata, potete uscire tranquilli…

Dove qualcuno durante la notte ti sussurra…giuro io ci vado dalla professoressa di lettere
Secondo me ci sta…nei film di Edwige Fenech la professoressa alla fine ci stava…

Dove tutto il viaggio è un continuo correre per i corridoi dell’albergo, aprendo e chiudendo porte …

Andiamo nella stanza 134 ci sta quella tipa bionda!
Come si chiama? Non mi ricordo, ma avrà un nome…io vado a conoscerla!

Sapete Martina dove sta?
Nella 164 mi pare…
ok andiamo!

Ho visto entrare Francesco nella 286, te lo dicevo che quelle del ragioneria ci stavano...comunque lui ha il solito culo!

Mi hanno detto che sono tutti nella n°121 sembra ci sia una festa, i prof non ci hanno portato ad Amsterdam….Allora noi portiamo Amsterdam nella stanza 121! Che ne pensate? Giusto?
Giusto!

Gite scolastiche…dove la mattina inserisci il cornetto in bocca a tentativi,
dove il tuo compagno di scuola ha un pigiama con gli orsetti e i cagnolini….

Quelle gite in cui:
Professore ma lei non balla?
No ragazzi no….
Lo stesso che poi è sempre l’ultimo a lasciare la pista!

Hai visto che elegante il professore oggi, secondo me ci prova con la professoressa di filosofia, guarda adesso gli dice che lui in Francia ci ha vissuto da piccolo…scommessa….
eccolo…

Dove lo stesso amico di prima (quello che aveva addirittura il coraggio di provarci con la professoressa) ti sussurra …
Ooo dormi oooooo!
Ti devo dire una cosa, prometti che non lo dici?
Prometti?
E tu giura!
GIURA!
Senza incrociare le dita, non fare lo stronzo!
Non lo dire a nessuno….Bè sai … io sono vergine!

Quelle gite dove manca sempre qualcuno all’appello e se non manca nessuno,
c’è sempre qualcuno che si è dimenticato la kefia…
Prof un minutino è arrivo…..
Ma Bernardi, com’è che lei è sempre l’ultimo nelle cose,
allora non succede solo alle interrogazioni…
vada vada…

Quelli del…mi scusi c’è la può fare una foto?
Ci prenda tutti …
Cissss Cissss….Formaggiooooo….Guarda l’uccellino…guardate qui

click

Scusi ne può fare un’altra,
non se la prenda non è per lei è per essere sicuri…

click

Mi scusi me ne può fare una pure a me, però con la mia macchina fotografica così mi resta…

click

Poi è un’ondata di
a me a me a me a me

e di

click click click click click click click click click click click click

a me a me a me a me a me a me
click click click click click click click click click click click click

a me a me a me a me a me a me a me
click click click click click click click click click click click click
click click click click click click click click click click click click

si arriva più o meno a circa 30 scatti, mentre in un angolo c’è chi inizia con la storia
miii che foto di merdaaaa!
Cazzo sono venuto con gli occhi chiusi, lo sapevo che era un rincoglionito quello li!

Ora immaginatevi l’ultima notte, quella del ritorno in autobus…talmente stanchi che hai gli occhi che ti si chiudono da soli, ormai tutto è al buio e nessuno parla, e voi vi siete seduti a caso nell’ultima fila del pullman ed a sorpresa lei, quella del liceo classico, troppo carina, che ti sorrideva, ma era troppo seria per dartela, ecco perchè scartata subito….appoggia delicatamente la testa sulla tua spalla, chiude gli occhi stanchi, felici e un po’ strani, con te che a quel punto hai accettato che la spalla diventasse insensibile pur di non interrompere nulla, mentre fissi fuori le luci della città di notte…
Quella classica situazione, in cui non era capitato nulla durante il viaggio…niente di niente…
A pensarci bene ti aveva colpito perché una sera ti disse che invece di ascoltare la gara dei rutti preferiva mettersi l’iPod nelle orecchie ed ascoltare “People are strange” dei Doors…
ma che poi in quella bolgia, era scomparsa, persa di vista,
certo lei non aveva fatto niente per farsi notare…
Ma a pensarci bene neanche tu avevi fatto molto per notarla….

E Così….
Niente ….

O forse pensandoci bene…dopo quel momento non è mai capitato altro di più grande nella vita,
niente che fosse più di quello che potesse succedere in quelle ore d’intimità tra testa e spalla.
Perché quella notte infinita scivolò così…
Feci scorrere le mani attorno al suo collo, gli tolsi delicatamente gli auricolari senza svegliarla,
dalle cuffiette in lontananza gracchiavano delle note incomprensibili ….le indossai curioso….

E ascoltati tutte le note senza respirare,
una sensazione mai provata prima, simile a quello che avevo avvertito sulle montagne russe a Gardaland,
ma stavolta più lungo ed intenso…

“People are strange when you're a stranger
Faces look ugly when you're alone
Women seem wicked when you're unwanted
Streets are uneven when you're down

When you're strange
Faces come out of the rain
When you're strange
No one remembers your name

When you're strange
When you're strange
When you're strange"




martedì 1 marzo 2011

Brrrr....che freddo!!!!

In casa inizia a far freddo…
Anche quest’anno impreparato all’evento, lo sapevo…va sempre così.
La verità è sempre la stessa, a me il freddo piace!
Questo spiega molti dei miei spostamenti…anzi, spiega quello che non riuscirò mai a capire….
Che strano si dovrebbe ricercare il caldo ed invece io migro al contrario…
… sarà questione di carattere…

Secondo me nel freddo c’è la ricerca di qualcosa…quel qualcosa che diventa calore…
Forse perché è sempre uno scambio a prendere…il calore passa sempre da qualcosa di più caldo a qualcosa di più freddo…
Questa cosa ti torna utile, ti sorprende, come quando hai le mani gelate, e le immergi nell’acqua, comunque fredda, ma che in quel preciso momento ti sembra caldissima…
Insomma sentire freddo ha un sacco di vantaggi!
Aspetti di entrare sotto le coperte, che ti fanno tremare subito appena le metti sopra di te…ma a parte il tremore iniziale…stai bene, in equilibrio con il mondo che hai attorno…le coperte diventano barriere…da piccolo mi mettevo sotto e ci stavo un sacco di tempo pensando che così ero al sicuro…
Sono passati anni, ma ad essere sincero…è così anche adesso!

Vuoi mettere una bibita gelata in piena estate ad un tè caldo in inverno?
Non c’è paragone, il tè ti brucerà all’inizio, perché in fondo lo sai che è caldissimo quello che stai bevendo, ma lo provi ugualmente.
Per il gusto di bruciarti? No, Non credo…
Credo che invece sia la fretta di quella ricerca…quella ricerca di calore, che non sai gestire e finisci per sbagliare tutti i tempi…sempre!

Ricerca del caldo dentro una casa in pietra…milioni di persone sono dentro una stanza con dei termosifoni messi al massimo, invece io accanto ad una piccola stufa…ad alitarmi le mani pensando che questo aiuti, guardandomi i piedi messi distesi più vicini al calore…

Ma io non vorrei essere in nessun altro posto…questo è quello che sono…
Niente cellulare, niente messaggio che può arrivare per farti stare meglio (voglio dire per distrarti…perché non è calore, mi aiuta solo a non pensare)…adesso niente distrazioni sei solo!
Mi dico Ale, allora se ci riesci scaldati da solo….
Il modo non costa nulla ed è semplice…il combustibile che uso non inquina, se non il fumo delle sigarette che continuo ad accende, il principio risiede nel contemplare i ricordi! I ricordi dei momenti più belli, ovvio non sono in prima visione, ma possiedo un posto riservato, non devo fare la fila per entrare, e poi ci sono io protagonista, certo recito da schifo…perché faccio sempre una parte che non è mia…

Ecco, oggi si proietta l’occupazione del centro sociale, cercando di avvicinarmi alla ragazza con i rasta che ascolta “crepuscolaria” degli Otto Ohm e legge “Un uomo” della Fallaci
Guarda…ecco guarda adesso…metti stop…torna indietro…ecco, qui:
lei ti dice che si è appena fidanzata, ti sorride e ti dice…non sei contento per me?
Ale guarda!!! Guardati!!! Guarda che faccia da culo! Scommetto che adesso sorridi.. …sorridi pure! Poi esclami: certo che sono contento, lo sai che ti voglio bene, ce lo siamo detti sempre, noi siamo amici..
Giusto? …domanda

Lei:Giusto! …affermazione

Bugiardooooo!

Che poi si vede subito che reciti…anche lei lo sa che reciti…ma aspettava semplicemente che tu dicessi qualcosa di vero…ed invece tu, continui dicendo, bene allora ciao…sai un po’ di mal di testa…torno a casa…

Questo sarà un inverno difficile…
Così dicono anche le più rosee previsioni, sarà più difficile rintracciarmi….
Avevo il telefono a qualche metro…continuava a piovere ed io sotto l’acqua a guardarlo…
Finchè l’acqua non è penetrata negli strati dei vestiti, che a poco a poco si sono gonfiati diventando pesanti,
ed in quel momento ho capito che forse era il momento di tornare a casa…
Non ho neanche provato ad asciugare il cellulare…

Ho tagliato fili invisibili… erano diventati così tanti da essere diventato un bozzolo…
Iniziare a riconosce ciò che da calore da ciò che ti distrae, pure perché se mi distraggo muoio assiderato…
La mia ricerca di sopravvivenza, ha come unità di misura il freddo, arriva dove la mia fantasia si ferma…

Senza fili del cellulare, adesso tutte le cose non dette, che però andavano dette, perché le uniche maledettamente vere, sono ricordi di situazioni non definite…e all’improvviso diventano frequenze magiche senza interferenze dove passa calore…

Ora se qualcosa si deve riaprire si riaprirà in maniera casuale, non basterà più un semplice messaggio…
Sarà l’incontro di due occhi di due mondi che sono stati prima vicini, poi lontani poi di nuovo vicini…

Mi chiedo spesso, Ale ma perché tutto ciò?
Perché mi piace anche questo!
Quel non riuscire a prendere niente di tutte le situazioni mi da l’impressione che tutto può essere ancora alla portata! Che la grande impresa mi riesca!
L’impresa non arriva e allora…usi il principio del congelamento…

Prendi un ricordo e lo congeli…la mente ha delle celle frigorifere perfette!
Meglio però sotto vuoto, in modo da isolarlo e non dargli continuità …. non lo alimenti di cose che lo modificherebbero…

Ma si è sposata…boh…non l’ho più vista, l’ultima volta che l’ho vista mi ha detto che quando la gente dice di amare una sola persona nella vita dice una stupidaggine! E’ più semplice così… sarebbe troppo complicato.
Perché complicarsi la vita…infatti è quello che dico pure io. Certo, certo...giusto...si!
Una cosa però è certa: l’ha complicata a me!

Le donne sono curiose…non riescono a congelare i ricordi…aprono spesso il cassetto del congelatore più volte e rovinano tutto…e le cose si guastano! Quindi non dare mai la possibilità di fargli gestire l’apertura del congelatore…lo aprirebbero troppo presto…non solo…non avrai le scorte di calore per sopravvivere al freddo...loro…non hanno di questi problemi…vivono di ciò che gli da calore in quel preciso istante…
Lo sanno e basta…noi lo capiamo sempre dopo, abbiamo bisogno di tempo…come se la difficolta nello stare insieme fra uomo e donna sia difficile per questo…

Io non sono curioso, certo ogni tanto vorrei dare una sbirciatina…ma poi mi dico: perché rovinare tutto?
In fondo lei alla fine della storia mi ha abbracciato, ed io ero ancora nella sua vita nell’istante in cui mi ha detto…Beh ciao allora, ci vediamo!
Ecco è in quel momento che congeli tutto…anche il suo ultimo vestito, quasi sempre un cappotto di colore scuro, in una giornata di pioggia…accanto alla maglietta colorata a maniche lunghe ed i jeans in una giornata di primavera che risale alla prima volta che gli hai parlato da solo..
Perché le donne non ti lasciano mai in una giornata di sole!
Perché le donne ti amano a primavera!

Loro sono attimo…loro sono le stagioni, noi invece non sappiamo mai che tempo fa…

Ma se congeli quell’istante…non gli vedi fare un’altra vita…non lo sai…
Magari richiama…ci ripensa…dirà che gli manco, e che la sua vita non può andare avanti senza di me…
mi manderà un sms…
Anzi richiama di sicuro! Ma stavolta non ho il cell!

Vabè la rivedrò, sicuramente la rivedrò…che fai scherzi…figurati!