lunedì 18 aprile 2011

...e se....

Lo so, molti di voi non vogliono ammetterlo,
quindi lo faremo noi del Fight Club,  
lo diciamo una volta per tutte…
lo sapete perché Facebook è un successo planetario?

….perchè puoi cercare gli ex!

Detto così suona un po’ una stonzata, forse lo è, ma quando dico ex non mi riferisco solo ad una ragazza oppure un ragazzo a secondo della circostanza …. mi riferisco ad ogni cosa sia ex…
Ex amici delle vacanze al mare, ex compagni di scuola, ex amici di squadra o di palestra, ex bar dove passavi le serate, ex discoteca….
Facciamo un esempio, una sbirciatina a vedere che fine a fatto la secchiona della classe, quella che non ti faceva copiare perché ti diceva “non ho ancora finito, aspetta!” Ed invece dopo tre minuti consegnava il compito!
Ecco con Facebook puoi sapere tutto, basta dare una guardatina alle foto, alle cose che scrive,
cosa condivide, quali i suoi programmi preferiti, i suoi idoli, ed ecco la sua vita..
Puoi sapere cosa è diventata,
puoi, per esempio, capire dove vive, se lei ha scelto un piccolo paese oppure una metropoli, vive in campagna oppure in città … Italia oppure il mondo…
Puoi vedere se è diventata una famosa manager che dirige magari un call center, oppure se ha trovato un posto in banca, anzi, una come lei fa l’avvocato, ne sono sicuro..

Ecco, ti poni domande di questo tipo nella ricerca di tutto ciò che è un ex …
Che poi io dico, niente di male potrebbe essere semplice curiosità.. potrebbe…
Ma in fondo il problema non è questo, pure perché non è una curiosità perversa, mi riferisco al fatto che non è una curiosità impregnata di cattiveria, io non la vedo così…
Pensandoci per delle ore sono giunto ad una mia teoria…e se quell’idea che tu avevi di lei sia adesso la realtà?
Detto in parole diverse…e se la proiezione di lei nei tuoi pensieri sia poi divenuta reale?

Che si traduce in quella frase classica….”noooo, ecco….lo sapevo”

Voglio dire che la stronzetta al primo banco, con i quadernetti ordinati, era già predestinata ad essere una donna in carriera…ho pensato che in fondo siamo tutti degli indovini, a tutti ci è data la possibilità….
Pensaci anche tu, cerca un amico di cui hai un’idea…guarda la tua trasposizione, e ti apparirà quasi sempre perfetta…esatta, senza nessuna sbavatura!
Tornando all’esempio, sempre lei, la super secchiona stronzissima che voleva entrare per forza per fare lezione quando c’era occupazione, vive a Milano si è sposata e lavora con un commercialista, uno con i soldi per intenderci, sempre per intenderci tutto è come doveva andare…spianato!

Ecco, lei chiaramente non sapeva cosa voleva, ma fin dalle scuole medie inconsapevolmente andava verso una sola direzione. Non a caso lei faceva il filo al figlio del sindaco….capito era predestinata! La cosa potrebbe essere molto più complessa …Ognuno di noi potrebbe essere già qualcosa a cui non pensava affatto e molto probabilmente non pensa assolutamente.
Come se avessimo il nostro punto di inizio e di fine, in mezzo invece il percorso che può avere dentro tutte le scelte possibili che ti portano comunque e sempre allo stesso punto di arrivo….
Tutto quello che succede durante il tuo cammino, risulta in realtà sempre perfetto …
Guardando indietro la vita, pensandoci bene questa era l’unica strada che potevo e dovevo percorrere…
Voglio dire che tranne se non si è costretti nelle scelte, guardandosi dietro si è sempre soddisfatti delle decisioni prese….anche se nel primo caso spesso mi viene da chiedermi “si è davvero stati costretti o si è scelto di arrendersi e quindi forse non realmente convinti dei propri ideali?”

La mia teoria si conclude con questa affermazione:
La generazione fra i 30 e 35 anni si è catapultata su Facebook per avere delle risposte!

In realtà le domande non sono altro che conferme…..
Tutto questo per sapere dov’è finita la propria vita…
Una vita che è chiaramente naufragata dentro tutte le vite vissute…toccate, afferrate, sfiorate…

Facebook permette con un click di vedere come sta andando, com’è andata, come poteva andare…
cercare in tutto quel casino combinato….cosa sei adesso!

Adesso non so se vi siete trovati ma a me sembra di vivere la sensazione che i ribelli ed i sognatori erano, sono e saranno sempre ribelli e sognatori, e chi non ci credeva veramente ora non può nascondersi più, questo finalmente rende le cose più facili…
Osservando i social network ho come la sensazione di guardare una città dall’alto che risulta essere un enorme puzzle che ha dei pezzi che possono coincidere in un unico e solo modo…quello che era inevitabile succedesse…
Alla fine stanco delle mie ricerche penso che tutto va per come deve andare…che ogni lotta che si fa per cambiare, oppure pensare di cambiare gli altri, sia del tutto inutile … ma soprattutto stupido!
Tutto deve passare attraverso un’altra ricerca dell’altro, basata sulla diversità di ciò che si è veramente, su quello che si può trovare in comune, che è poi quello che ti ha fatto avvicinare a tutto quello che adesso è diventato solo un ex …

Voglio dire che in fondo siamo ancora tutte le cose che ci siamo lasciati indietro e che tutto può essere vissuto ancora nelle forme più svariate …insomma, ritengo la ricerca di non perdere ogni tassello del passato nettamente più utile che stare lì a pensare al futuro….
Alla fine se io sono tutte queste vite devo trovare ancora un modo per tenerle unite… ed è paradossale che non avevo mai pensato che c’è solo un modo per farle incastrare perfettamente…ricordarsi che
tutto è stato possibile perché lo si è amato….
Se riesci a fare questo nella tua vita presente, il passato diventa una base solida per farti vivere il futuro … Conclusione…non preoccuparti del futuro (questo è già scritto) invece prova ancora a rivivere ogni istante passato con la stessa intensità che te lo ha richiamato alla mente,
Spesso dentro questo grosso limite si nasconde la nostra incapacità di amare…

Forse Facebook è una stonzata … e le mie teorie potrebbero fare acqua da tutte le parti….
Se così fosse io affondo con la mia nave di pensieri che sembra il Titanic….pesante e pieno d’acqua….


lunedì 4 aprile 2011

Marco....forse!

L’altro giorno al Fight Club è arrivato Marco….
Vi starete chiedendo…Marco chi?
Chi è Marco?
Ora ve lo racconto…
Forse un tipo come Marco lo conoscete anche voi, perché secondo me ognuno nella vita ha la fortuna di incontrare un tipo come Marco cioè un tipo che adora il cinema…
Diciamo che la parola adora risulta non idonea…
Diciamo che ogni parola che si potrebbe usare al posto di “adora” sarebbe riduttivo…
Ma la prendiamo comunque come buona..

In Italia un tipo come Marco, che “adora” il cinema, cosa fa?
Si iscrive al Dams a Bologna!
Un classico, come tutti i Marco che amano il cinema e che di conseguenza si iscrivono al Dams a Bologna,
si perde fra sedute studentesche, bravate dal sapore rivoluzionario e cineforum a tema…del tipo
“L’universo trascendentale mi uccide”

Perso in una tempesta di droghe e alcool…
Immerso nei locali dove il divieto “vietato fumare” non è mai entrato in vigore…
Sprofondato nei centri sociali, scivolato tra strade un po’ lerce, con le pareti imbrattate da scritte
“Fascisti al rogo!”,
“Berlusconi…Porco!,
“Non privatizzerete i nostri pensieri”.

Sommerso della quantità di concerti interessanti a bassissimo costo…
Da manifestazioni,
assemblee,
fila in mensa degli studenti,
biblioteche,
piccole sale clandestine che fotocopiano i libri,
edifici fatiscenti da occupare, e poi da sloggiare prendendo manganellate…
Feste con percussioni e balli forsennati,
e case piene di cani e di ragazze,
anzi correggo il tiro, di ragazze no,
quelle poche.

Una volta gli ho sentito dire a tal proposito:
“Se mi fossi fatto tante ragazze quanto le sigarette fumate…forse sarei felice…”

Ecco c ‘è quel forse…che significa che forse non vale il cambiamento.

Anzi no! Diciamo Forse e basta…punto!

Usiamo i forse per iniziare le frasi invece sono la fine di tutte le cose!

L’enorme differenza fra noi è i bambini è racchiusa dentro una parola enorme, “forse”.

Se senti dire ha un bambino “forse” ci sono solo due possibilità,
la prima è che quel bambino va di cognome Tremonti e che usa quella parola per spiegare la
nostra ripresa economica,
oppure, la seconda,
stai parlando di Malcolm Young degli AC/DC che sta provando gli accordi!

Marco è uno che parla come parlano nei film gli attori, ma in maniera naturale.
Uno che ama il cinema così tanto che quando dice una frase da cinema, tu lo capisci, ma non ricordi mai il titolo del film, non hai il coraggio di chiederglielo e di conseguenza passi tutta la sera a pensare “Porca miseria, qual’è il film che lui ha appena accennato?”

Una sera mi disse:

“Quando ami qualcosa alla follia ti è data solo una possibilità per salvarti…farti travolgere…”

Che cazzo di film è questo? Sono sicuro che è un film….
Vabè, diciamo che non ho ancora finito le mie ricerche!

Chiedigli un film, il regista, da chi è stato distribuito, anno di uscita nelle sale in America e poi in Europa, quante statuette ha vinto alla notte degli Oscar, e poi fagli la sua domanda preferita:

“Di chi è la colonna sonora?”

Di solito Marco (quel Marco che odora il cinema iscritto al Dams a Bologna, perso nei centri sociali, cercando ragazze e finendo per rimorchiare cani…allevamento dovuto sempre alla conseguenza di una ragazza che gli ha chiesto: “Poverino è senza padrone! Muore! me lo puoi tenere tu?”)

Quel Marco…

Quel Marco si accenderà un sigaretta e ti spiegherà con calma che la bellezza di un film sta in una cosa sola…

Un film risiede in un piccolo dettaglio!

L’altro giorno mi fa “Ti và un film?”
Gli faccio “Si, che andiamo a vedere?!
Lui: “Dove?”
Io: ”Andiamo al cinema?”
Lui: “No! Non ci và più nessuno al cinema, ormai i film si scaricano!
Al cinema vanno solo i vecchi che non sanno usare internet ed i bambini alla loro prima libera uscita…”
Io: “Si ma il cinema resta un’altra cosa…pensavo ti piacesse”
Lui: “Io adoravo il cinema…poi non c’è lo fatta più, non riuscivo a leggere i titoli di coda.
Se non vedi i titoli di coda  il film non ha un volto e per quanto mi riguarda non hanno neanche una fine…o meglio, non hanno forse…

La mia teoria è quella che visto che non sei un bambino e chiaramente non sei Tremonti e nemmeno Malcolm degli AC/DC, non chiedersi “forse” è da coglioni!
Quando andavo al cinema, alla fine del film, pronto per i titoli di coda, proprio sul più bello, tutti si alzavano ed io restavo seduto e non vedevo nulla. Allora provavo sempre ad alzarmi e venivo spintonato da gente che stava già uscendo, qualcuno mi diceva:
scusa mi puoi tenere il giubbotto devo vestire i bambini,
scusi devo passare,
i miei titoli di coda se ne andavano così, con gente che mi chiedeva scusa…
ma nessuno che mi chiedeva scusa per l’unica cosa di cui ero seccato…
scusa per i titoli di coda!

Poi Ale stai tranquillo io a casa ho il migliore dei proiettori, occhialini 3d, casse con effetto surround, poltrone con schienale regolabile…
Un armadio pieno di patatine e poi un frigo con delle birre gelate e inoltre, se vuoi, puoi anche ruttare in armonia, ho insonorizzato la stanza…i miei vicini non sentono nulla, quindi puoi lasciarti andare!

Poi da me ci sono altri vantaggi rispetto al cinema,
non c’è nessuno che arriva in ritardo, nessuno che fa arrivare i piedi sotto la tua sedia,
nessuno che si alza per andare in bagno facendo alzare tutta la fila,
non ci sono bambini capricciosi che piangono,
non c’è il tipo più alto della sala, sempre in ritardo che si muove come una mina vagante, che non sa mai dove sedersi, ed alla fine sceglie il sedile della fila davanti alla tua!
E poi qui se ami i dettagli non paghi l’ingresso….
Dimenticavo…qui puoi ridere a squarciagola,
cantare le canzoni…
e puoi piangere quando avrai voglia di farlo.

Quando ho visto ‘Il meraviglioso mondo di Amelìe’ ho iniziato a piangere come un bambino di 5 mesi…
mentre un schiera di persone continuava a dirmi….
Ssssh sssssh
Silenzio…
Scusi, vuole un fazzoletto…
Sssssh per favore…
Un po’ di serietà vorremmo vedere il film…

Ora ti confido una cosa,
Vedi, io nella vita ho solo un rimpianto, la mia generazione è stata violentata dalla più grande dittatura del mondo, quella del più…
La società del devi sempre avere di più per potere essere qualcuno!

Da quello che mangi a quello che porti ai piedi, dalle gomme da masticare allo yoyo, passando dallo skate ai rollerblade, le icone sul desktop, il ballo, la musica, le felpe, il tostapane, le patate fritte, il burro d’arachidi…
Ti dice qualcosa il fatto che la parola più conosciuta al mondo sia Coca cola e non libertà, amore, pace, fratellanza?

Coca cola in tutte le lingue del mondo,questa è l’unica evoluzione che stiamo vivendo!

A me l’America mi fa schifo…
Solo una cosa sognavo dell’America e volevo che quella cosa ci travolgesse tutti.
Invece non ci è mai stata data la possibilità…
Il mio unico rimpianto è che io non ho mai vissuto Il drive in….”

Tutta questa storia per spiegare il motivo per cui Marco a casa sua ha nel salone diventato poi una sala di proiezione una vecchia due cavalli svuotata del motore, con due poltroncine dentro, ogni tanto, a seconda del film, lui apre la cappotta…per esempio mi dice:

“Mica puoi vedere un film come Thelma e Louise senza abbassare la cappotta, non avrebbe senso!”

“Ok” – dico – “Va bene. Va bene tutto Marco…ma non mi hai detto che film vediamo…”

“Ci vediamo i primi 75 secondi del film Happy Family, l’ultimo film curato nella regia da Gabriele Salvatores (premio oscar nel 1992 in Mediterraneo)”

Dico “Grande Salvatores! Ma tutto lì? Solo 75 secondi?”

“Non lo vedremo solo una volta, vedremo tante volte quei 75 secondi…
Così tante volte che quel dettaglio diventerà …un forse…
Solo allora sarà la fine della storia, e potremmo gustarci con calma i titoli di coda”

….furono i 75 secondi di cinema più lunghi della mia vita, dentro una vecchia due cavalli
bombata di casse, in mezzo a bottiglie di birra vuote, sacchetti di patatine, cicche e
poltrone con buchi enormi a causa di qualcosa che non doveva cadere…

Quei 75 secondi di cui parlo passarono così….

Il problema è che abbiamo paura, basta guardarci, viviamo con l’incubo che tutto quello che abbiamo costruito possa distruggersi, con il terrore che il tram su cui siamo possa deragliare.
Paura dei bianchi, dei neri, della polizia e dei carabinieri,
Con l’angoscia di perdere il lavoro, ma anche di diventare grassi, gobbi, vecchi, ricchi…
Con la paura di perdere i treni e di non arrivare in orario a lavoro, di non arrivare agli appuntamenti…
Paura che scoppi una bomba, di rimanere invalidi, paura di perdere un braccio un occhio un dente
un filo, un foglio su cui avevamo scritto una cosa importantissima…
Paura dei terremoti…
Paura dei virus…
Paura di sbagliare…
Paura di dormire…
Paura di morire prima di aver fatto tutto quello che dovevamo fare…
Paura che nostro figlio diventi omosessuale…
Paura di diventare omosessuali noi stessi…
Paura del vicino di casa…
Paura delle malattie…
Paura di non sapere cosa dire…
Paura di avere le mutande sporche in un momento importante…
Paura delle donne…
Paura degli uomini…
Paura dei germi, dei ladri, dei topi e degli scarafaggi…
Paura di puzzare…
Paura di votare…
Paura di volare…
Paura della folla, di fallire, di cadere, di rubare, di cantare
Paura della gente…
Paura degli altri…

Motivo per cui questo film è dedicato a chi ha paura….

Molte…ma molte ore dopo…solo dopo i titoli di coda…..

Io: “Notte Marco…bel film….”
Marco: “Notte Ale…Oooo dimmi? Hai detto qualcosa?”
Io: “No Marco pensavo…Bello però, grande prova di maturità I 75 secondi di Salvatores, certo che forse….
Marco: “Cazzo! Forse! Punto e basta!”
Io: “Infatti…io la chitarra non l'ho mai toccata, figurati...altro che AC/DC! E poi io mica sono Tremonti!”
Marco: ”haicapitobravo!”