giovedì 8 dicembre 2011

...la fama uccide più della fame…

la fama uccide più della fame…





Si chiamava Michele A scuola tutti lo chiamavano Michel detto alla francese (come il grande Platini), adesso le stesse persone dicono che è diventato pazzo, tutto perché suo padre voleva che diventasse un calciatore, ma non come Platini questo non gli bastava….
Il nostro Micheal doveva essere di più, molto di più!
Michel doveva diventare uno di quei campioni dello sport che si vedono nelle pubblicità, dove il campione di turno non gioca a pallone ma beve acqua in mezzo agli uccellini, oppure uno di quelli che saltellano e ridono mangiando yogurt, brioscine, patatine, latte, cioccolata e tante oltre cose che non c’entrano una beata minchia con lo sport,
pubblicità che si concludono con la tipica frase detta sorridendo alla telecamera:

Questo è il cibo per i campioni come te!

Così i Bambini che sognavano di diventare come i loro beniamini dello sport, a 35 anni non finiscono in una pista di atletica, ma in una sala operatoria, per farsi fare una costosissima liposuzione.…
questo sempre dopo anni infernali ed inutili, dentro palestre, nelle quali perdi la percezione del tempo reale, dove l’unica cosa che perde peso è il tuo portafoglio,
svuotato dall’istruttore super palestrato che ti mostra come funziona il tapirulan, e dai nutrizionisti, che con le loro diete serrate divorano i tuoi soldi, ricordandoti che adesso non puoi mangiare più niente delle cose che hanno un sapore…
Tutto questo mentre il tuo pensiero diventa inconsistente come il muro bianco che hai davanti….
Sempre lo stesso …
giorno dopo giorno…
Anno dopo anno…
Tapirulan dopo tapirulan….
Chilometri e chilometri fermo allo stesso posto…
Alcune volte nel limbo della vita dove siamo finiti che trova la sua collocazione nelle palestre, ci trovi persone che restano identiche anche nel peso, oppure ci trovi individui sudatissimi ed esaltati che dopo aver perso 20 kg in un mese….
Con aria soddisfatta ti sorridono e accelerano la velocità degli esercizi Solo un piccolo problema in questa loro visione di speranza… la persona con 20 Kg in meno che saltella contenta accanto a te, adesso ha il viso scavato e tanti rotolini di carne morta ed inconsistente che esce da tutte le parti… pensi una cosa sola:
stava molto meglio prima!


Ma il padre di Michele non era mai stato in una palestra, non conosceva la nuova società immersa nello sport e nascosta nei sotterranei dei palazzi, perché lui il mercoledì sera stava sprofondato nel suo divano di pelle, davanti alla TV a contemplare come fa un monaco in un tempio buddhista la Champions League….
Il padre di Michele era uno di quei padri che voleva che il figlio diventasse un calciatore famoso…
Per capire questa storia bisogna mettere a fuoco il concetto chiave, che risiede tutto nel termine “famoso”.
Non gli bastava che Michele diventasse un giocatore qualunque, destinato alla militanza in serie D e se fortunato magari in serie C ..
Mi riferisco a quei giocatori che riescono a mettere qualcosa da parte per poi affrontare la vita a 40 anni magari con un lavoro non troppo impegnativo, gestendo con parsimonia il gruzzoletto ottenuto dopo anni di fatica in campi impervi, senza mai un ingaggio cospicuo, senza mai uno sponsor di rilievo …
Al padre di Michele quei tipi di calciatori che finiscono nella Sambenedettese oppure nella Spal li guardava con disdegno ….
Lui faceva parte della categoria di genitori, che voleva solamente che il figlio diventasse il più grande di tutti i calciatori mai esistiti…tutto il resto per lui risultava essere solo una grande sconfitta…
la realizzazione di un figlio che è solamente un fallito!!!

Quei genitori che guardano tutti gli allenamenti e tutte le amichevoli dagli spalti…incavolandosi con l’arbitro per non aver fischiato la punizione.
Quei genitori che commentano a voce alta…
Il numero 9 è mio figlio! Ha un fiuto del goal innato! E poi ad urlare:
Forzaaaa Michele, quella palla era tua!!! Ti avevo detto di partire dalla destra e poi accentrarti!!!

Tiraaaaaaaaaa perché non tiriiiiiiiiii…
Micheleeeeeeee devi allenarti!!!
Ma vaaaa, ecco il problema di mio figlio,
lui ha paura di segnare!!!!


In paese si racconta che molte volte il padre di Michele seccato per la prestazione del figlio, andava via prima della fine della partita…lo aspettava a casa…e la sera a cena non gli parlava, lo ignorava con lo sguardo, e mentre guardava la moglie diceva frasi di questo tipo…

Michele forse non ha fame oggi…dopo che si è mangiato tutti quei goal! Oppure…
Hai fatto bene a preparargli la carne….visto i risultati…deve mettersi in forze perché gli allenamenti diventeranno 3 a settimana non più 2, perché da adesso Michele deve provare a calciare con il sinistro, che non è il suo piede … ma i grandi calciatori sono completi…
La strada per diventare un campione è dura ed in salita…
Stai tranquilla Maria non tralascerà i compiti …

Andava così tutte le cene che Michele non giocava come lui desiderava, Solo ogni tanto lo guardava e sempre alla fine dei suoi monologhi,
.tipo quella volta che disse:
Visto che hai poco tempo e visto il tuo basso rendimento nel campo da gioco, niente uscita con Claudia il pomeriggio…avrai tempo per pensare alle donne…loro adesso ti fanno perdere di vista gli obiettivi…poi quando diventerai famoso ne avrai quante ne vorrai… che poi Michele stiamo parlando di Claudia Paciotti la figlia del meccanico, uno certe cose non vuole dirtele sei piccolo…ma sono dei poveracci…una famiglia di poveracci… …e poi ... tu non lo sai, non sai che significa ma i Paciotti sono comunisti!
Non mi dire che ti sei innamorato? Un campione non si innamora di una Paciotti… Un campione non ha bisogno di un sindacato per difendersi…capito!

Dimenticavo ieri è passata come al solito alle 17… sembra che ce l’abbia a vizio,
ogni volta che devi studiare!
Comunque tua mamma ha risposto per te, gli ha detto che non potevi uscire…. hai il compito in classe di matematica sabato!

…….


Claudia e Michele sopra quel muro in cemento della palazzina della ditta Bernardi misteriosamente fallita, parlavano sempre …
Ci passavano ore, in quel muro che aveva alla fine della sua corsa solamente del ferro arrugginito che usciva….
Un muro che non aveva alcuna utilità, a parte il tentativo di un gruppo di ragazzi anarchici di realizzare un murales, sempre perseguitati dai poliziotti di quartiere….




Claudia portava sempre il panino con la nutella, era il loro preferito… una volta gli disse:
Ferrero è un grande!
Non è come tutti gli altri imprenditori…mamma dice che è vero comunista!
Lui il cioccolato in estate non lo fa, perché dice che gli viene schifoso.

Ogni tanto lei leggeva qualche libro che rubava nella biblioteca dei suoi…
Come quella volta che tirò fuori dalla borsa “Porci con le ali”





Inizio a leggerlo a voce alta…
E poi giù a ridere….

Loro avevano fatto un patto…
Lei un giorno gli disse:
siamo amici no?
Si!
Ok allora io aiuto te in matematica e geometria… Perché detto onestamente Michele sei una frana, hai 4 e solo perché la professoressa Raineri è stata buona con te! Io proverò a non farti bocciare…
OK?
Ma Tu farai qualcosa per me?
Devi dirmi tutti i segreti del calcio…mi devi spiegare cosa fa il numero 10 in campo… Cos’è un mediano? Che significa sovrapposizione … che significa marcare a uomo! E perché tutti urlano fuorigiocooooo…, quando uno sta per segnare.
Io devo sapere tutto sul calcio, non posso permettermi di fare quella che non sa nulla…perché sabato uscirò con Mattia ….
Te lo avevo detto vero?? Mattia È bellissimo! Che dici non è bellissimo??
……….. mi ha detto che fa il terzino a calcio…
Ed Io ho risposto subito wow! … Allora farai un sacco di goal…
lui mi ha sorriso….mi ha detto che i terzini non segnano….
Michele … senti…
che ci posso fare,
Mattia è troppo bonoooooooo!

Michele lo so cosa pensi di lui….pensi che sia un raccomandato, questo solo perché l’allenatore è suo zio, e perché Mattia è il figlio del sindaco…
Ma la verità è un’altra tu non puoi vederlo perché lui gioca nella prima squadra, Mentre tu sei negli esordienti e loro gli esordienti non li fanno giocare…perché sono piccoli!
Comunque Mattia affare fatto… tu mi spiegherai il calcio ed io le materie dove sei un disastro!


……


Michele non era uno che giocava a calcio, lui era il calcio…
Non ero l’unico ed avere capito questo collegamento….
Infatti quando giocava Michele, succedeva che arrivando in ritardo alla partita, finivo per non vedere nulla, questo perché le tribune erano tutte occupate, c’era un sacco di gente nel campetto del paese…
Guardare Michele giocare a pallone … era meglio di guardare le veline di striscia la notizia in TV, meglio di stare a fare quadrare i conti familiari…
Così arrivavano anche dalle contrade vicine… qualcuno si portava mogli e figli per vedere michele, il suo doppio passo ubriacante oppure le sue punizioni calciate dal limite.
Ogni tanto mi giravo ad osservare dopo le sue giocate le facce stupite della gente sugli spalti …piccole frazioni di tempo nelle quali grandi e bambini non si distinguevano più!
Poi alla fine della partita tutti andavano a prendere la granita al limone al “bar dello sport”, che non conosceva il termine igiene, ma faceva la granita più buona del mondo…
Erano stai bravi i Masseri, avevano capito che quando c’era Michele in campo, erano guadagni assicurati….per premiarlo il bar dello sport della famiglia Masseri aveva una sua foto, quella mentre palleggiava con i calzettoni abbassati e i pantaloncini due taglie più grandi…

Michele non è un ragazzino è un alieno venuto a divertirsi sulla terra … Un ET che non vola con la bici ma con il pallone… mai visto niente di simile….Una profezia…
E se ve lo dico io potete fidarvi e buttò via la sigaretta…”

Era un pomeriggio d’estate, le porte erano definite da due mattoni forati messi in piedi al centro della strada, e quella frase arrivo da una Mercedes station Wagon grigio metallizzata, che aveva dentro un tipo con i ray ban a goccia…

Lui era Giovanni Roccaforte!

Giovanni Roccaforte era Emigrato in Germania nel lontano 1974, da allora nessuno sapeva cosa faceva Giovanni,
i grandi dicevano che era un poco di buono, che in Germania frequentava i locali più loschi, quelli dove c’è sempre un sacco di fumo, si gioca a poker e le donne si spogliano attaccate ad un palo…
ma non era niente di certo, al riguardo tutti avevano una gran confusione, quando qualcuno chiedeva …
Giovanni ma tu cosa fai per vivere?
Lui iniziava una serie di racconti legati al lavoro… passava dal venditore ambulante di gelati, al muratore…
Quando tu pensavi che lui avesse finito di parlare, e di aver capito il nuovo lavoro intrapreso da Giovanni, lui diceva:

Ma questo prima…

Perché ultimamente gestisco una discoteca…
Dopo averti raccontato ogni angolo del locale…si fermava e diceva nuovamente:
Ma questo prima …

Lui era l’esempio che la reincarnazione esiste, dai lavori svolti doveva essere almeno lo spirito di un lavoratore cinese che era già morto due volte…
ogni racconto di Giovanni incominciava sempre con la frase :
Ragazzi ma in Germania non è come qua….li è tutto un altro mondo!
Ultimamente aveva scoperto di avere il pollice verde, ed era finito a fare il giardiniere di qualcuno importante…qualcuno inserito nella politica...
Una volta durante le sue ferie di Agosto, vide Michele giocare in strada…si avvicino al pallone si accese una sigaretta e dopo un po’ dichiarò:

Ragazzi ma in Germania non è come qua….li è un altro mondo…


Vi ho detto che ho lavorato nella citta di Dortmund?
Dovete sapere che per 3 anni ho pulito e sistemato le zolle del Signal Iduna Park, visto che serviva un esperto in prati e pagavano bene, mi sono fatto avanti, e mi hanno assunto…

Ragazzi ho visto correre i più grandi calciatori del mondo sul quel prato verde….
Avete presente maradona che faceva il segno della croce e baciava a terra… Si, Proprio lui, il pide de oro,
la mano di dio,
Maradona e megghiu i Pele!
Ecco quella zolla la conservo ancora oggi…
e poi ragazzi ho visto passare Zinedine Zidane … detto Zuzu! Il prato lui lo accarezzava con i tacchetti, non c’era bisogno di sistemarlo dopo la partita, se tutti fossero stati come lui … io avrei perso il lavoro ma fortunatamente per me e sfortunatamente per il calcio non è cosi! Zuzu era un coltello affilatissimo che accarezzava un velo verde…

Il giorno più bello per me era il giorno dopo la coppa campioni, quando incominciavo il mio lavoro di sistemazione del campo, le zolle malconce venivano tutte sostituite, vi sembrerà un stronzata ma ragazzi non è un lavoro facile,
passavo un giornata intera a esaminare le condizioni dell’erba, studiarne l’altezza, che per regola non doveva superare il centimetro e mezzo, poi dovevo evidenziare le linee con la calce…tutto sempre controllando le condizioni meteorologiche, perché da esse dipendeva la scelta di far partire l’impianto a pioggia oppure falciare…
Un campo di calcio ha bisogno di acqua ma non troppa altrimenti diventa pesante… Come dice sempre un mio amico tedesco:
Toccando l’erba di un campo da gioco, comprendi ogni giorno il temine “leggerezza”…

Ogni istante della partita lo rivivevo il giorno dopo… Perché ogni zolla è un tocco di palla…
ogni zolla è tiro…
ogni zolla è una scivolata…
ogni zolla accarezza il sogno di una grande giocata…

Ve lo ricordate quel goal a giro di Del Piero in quello stadio…



Ho guardato quella zolla per due lunghissime ore… ho mimato il gesto del tiro senza palla ….
e poi ho esultato come lui…..
alla Alex del Piero quando fa una linguaccia e dice al mondo … vi ho fregato ancora! Poi mi sono girato Ho guardato la curva …
 ed ho detto:
Grazie Dio!

Michele piccolo ET allora, che ci viene con me a giocare in Germania???? Ho conosciuto qualcuno che potrebbe fare molto per te…fammi fare qualche telefonata… Le storie di Giovanni Roccaforte erano belle perché restavano sempre avvolte nel mistero… potevi dargli tutti i finali che volevi…erano parentesi aperte… quella volta Giovanni dopo aver digitato un numero lunghissimo nel suo cellulare… lo appoggio all’orecchio destro, fece cenno a tutti di fare silenzio… poi si schiarì la voce….fece passare qualche secondo ed esclamo a tutti:

Occupato!
Ragazzi lo chiamo più tardi….
E se ne andò….


Michele era così forte, che quando si facevano le squadre lo volevano tutti, lo sceglievano per primo perché lo sapevano che con lui avrebbero vinto… ma sopratutto perché sapevano che con lui uno si divertiva ….
Storie di ragazzi raccontano che una volta riuscì a battere, insieme a Stefano, il figlio del geometra Di Biagi, detto Girella scarsissimo e grossissimo, che tutti prendevano in giro, per i suoi tempi…10 metri in 40 minuti! La temutissima squadra del quartiere drupa
Loro erano fallosissimi, pronti subito alla rissa, soprattutto i fratelli Cosumano, loro miravano alle gambe, non erano dei calciatori, ma già aiutanti muratori!

Michele li affrontò da solo, loro erano 6, lui era solo con in porta Girella Stefano….che nel frattempo mangiava un mega panino con la mortadella fermo in porta!
Si racconta che quel giorno memorabile … Michele saltava tutti come birilli, driblava anche i tentativi di falciarlo dei fratelli Cosumano …quel giorno segnò in tutti i modi …. Ogni volta sorrideva e non esultava, come se quel goal fatto era il più facile dei goal…
La storia in realtà venne raccontata il giorno dopo a scuola da Stefano Girella che nessuno ebbe più il coraggio di prendere in giro…
Quella volta tutti lo ascoltarono e lui sopra la sedia si lasciò andare….

Li ho distrutti…un goal al volo su cross di Michel, coordinazione perfetta… gli ho dato Una lezione che si ricorderanno per tutta la vita!

In realtà l’ultimo goal Michele lo aveva fatto segnare a Stefano… Disse lascia la porta e quel pacchetto di Fonzie, adesso mettiti al centro dell’aria di rigore…
Michele utilizzo Stefano come il pallino di una palla da biliardo.
Mirò alla pancia enorme di Stefano, che con una corsa goffa e lentissima era arrivato in aria di rigore, gridando passsa…
tirò forte verso di lui che non riusci a spostarsi, cerco di farsi piccolissimo, arrotolandosi su se stesso, ma quel tiro perfetto lo colpì in pancia e la sua parabola divenne imprendibile…
Stefano era così felice che regalò a Michele tutto quello che aveva in tasca… Una sorpresa trovata nell’ovetto kinder mangiato a merenda… …alcuni cioccolatini ancora non toccati, c’erano yonkers sbriciolati, carta stagnola che avvolge le tavolette di cioccolata, una caramella separata dalla carta la cui superficie era avvolta da peli e altre cose appiccicate .. tantissime carte di caramelle, e per finire anche una carta dei pocket coffie, che erano l’unico cioccolatino che a Stefano detto il girella non piaceva … eccezione fatta se li trovava nella credenza del salotto … in quel caso lui gli dava un piccolo morso superficiale sempre in uno degli angoli, faceva uscire tutto il caffè, e poi giù dritto dritto per l’esofago….

Ora ve la ricordate la profezia …. ecco quella stronzata detta da Giovanni Roccaforte presa sottogamba da tutti, anche da voi che state leggendo….
Ecco presto si sarebbe rivelata ….

La storia vuole che alla finale regionale degli esordienti c’erano tutti…..
C’era in prima fila il padre di Michele a coordinare i tifosi, c’era Claudia che guardava mattia che invece sbavava dietro Francesca, la migliore amica di Claudia …
c’erano i Manasseri che avevano chiuso il bar e vendevano come ambulanti dentro lo stadio in modo da unire gli utili al dilettevole … e c’era Giovanni Roccaforte…con una tipa biondissima con un fisico perfetto, ma un viso che non piaceva a nessuno…
Ma Soprattutto in campo c’era Michele… Il più magro ed il più piccolo, l’eterna promessa del calcio, 14 anni appena compiuti, una faccetta con ancora i brufoli….
Il più forte bambino della classe esordienti mai visto prima… Sulle spalle portava il numero 90…come i minuti della partita…come se quei minuti per lui avessero un peso ….
Quella finale fu una finale noiosissima….come tutte le finali…squadre trattenute…paura di sbagliare…equilibrio perfetto
una partita che si giocava quasi sempre al centro del campo, con piccoli sussulti, come qualche cross rinviato lontano a volte dall’una a volte dall’altra squadra….
Michele era al centro, magro ed indifeso, in quella finale non tocco mai il pallone, questo per tutta la partita….o quasi tutta la partita…
Almeno fu così fino al 90' minuto…
Ma le partite non durano novanta minuti…hanno un tempo che è sempre, anche se di poco, superiore…
C’è il recupero…
Così al 90' minuto erano già tutti con la testa ai calci di rigore, tutti aspettava il fischio finale…
Qualcuno sugli spalti disse menomale è quasi finita, forse adesso vedremo qualche tiro in porta…
In realtà erano quasi tutti pronti …. eccetto, l’ometto al centro con la taglia della maglietta molto più grande, quello con la divisa fuori dai pantaloncini e sempre con i calzettoni abbassati…quello che portava il 90 di numero…
Così mentre tutti si chiedevano…
Oooo quanto manca?
Al 90’ minuto del secondo tempo, dopo non aver toccato neanche un pallone in tutta la partita……

Il nostro Michele Decide di provare a cambiare la storia di tutti quelli presenti…


Fu così che Michele all’ultimo minuto della partita, recupera un pallone al centro del campo ed incomincia la sua discesa…fa fuori il mediano con un tunnel ……da quel punto alla porta avversaria ci saranno stati circa 50 metri,
il gigantesco stopper gli viene incontro disinteressandosi del pallone ma lui lo beffo con un dribbling secco……..30 metri,
a quel punto il libero prova a tirarlo per la maglia, ma lui gli sfuggi, ormai era troppo veloce….15 metri
in una mangiata di secondi si trova il portiere di fronte uscito dalla sua aria di rigore… lo salta con un pallonetto……
restano..
5 metri,
la porta è completamente vuota ….
Rallenta si ferma qualche secondo guarda la porta e calcia………..

Palooooooo!

Dagli spalti arriva un boato, Nooooo, ma vaaaaaaaa alcuni fanno un piccolo saltello, altri alzano le braccia, ……..
Poi i commenti
Ma noooooooo, come si fa a sbagliare un goal così!….aveva fatto tutto in maniera perfetta….
Molti fanno no con la testa…..qualcuno dice peccato sarebbe stato il miglior goal che abbia mai visto….il padre di Michele butta la bandiera e lascia lo stadio…

Le storie sono belle ma non sono il migliore dei punti di vista perché La realtà la conoscono solo i protagonisti delle storie….
Ecco perché Nessuno crede a questa storia….


……..


Quella sera Giuseppe Torre ed i compagni di squadra erano felici…., avevano vinto, ed erano già quasi tutti ubriachi…
c’era chi si faceva delle foto mostrando il culo… gli amici lo presero sotto il braccio e con loro saltellò per tutta la notte….
Siamooooo noi i più forti della terra siamo noiiiiiiiii Siamo noiiiiii……
C’era il presidente Tommasi, con i mocassini nuovi… parlava con il sindaco….
Ha visto questi ragazzi non sono straordinari…visto i risultati avranno bisogno di una palestra nuova….
In realtà al presidente non interessava il palazzetto nuovo… ma solamente quel posto di assessore dello sport!
Poi alzarono il presidente in aria e facendolo ondeggiare…cantarono: Perché è un bravo ragazzo perché è un bravo ragazza…nessun lo po’ negarrrrrrrrrrr!
Ma quella sera Giuseppe Torre portiere e capitano della squadra trovò un bigliettino dentro i suoi guanti ….
Riportava Uno strano schema di un campo di calcio una linea a zig-zag che passava fra un numero di bacchettine che avevano alla base un numero…..….
Alla fine della linea due linee ortogonali che stavano ad indicare una porta….
E poi una X …..

Lo ricorda perfettamente come se non fosse passato neanche un minuto, soprattutto perché quella sera non riuscì a dormire….
Troppe emozioni, troppe facce da ricordare….c’era sua sorella con quella tipa del liceo artistico con la maglietta dei Sex Pistols…due tette paurose!
C’era suo padre che gli diceva:
dai fatti la foto con Antony tuo cugino dell’Australia il figlio della zia Catena dice che è venuto per vederti giocare….
Antony era venuto a trovarlo quell’estate parlava solo inglese e rideva sempre, ma secondo lui non capiva un cazzo di quello che gli dicevano!
quella sera osservava quel trofeo praticamente da tutte le sue angolazioni, era una coppa enorme…completamente d’orata...
era lucidissima.
Nella stanza al buio, ogni tanto la illuminava dal letto con la torcia che teneva sul comodino ….
Ma aveva un tarlo, come una goccia di un rubinetto che perde diventando sempre più insistente ….
Causa Quel foglietto…
Perché era un foglietto strano..
la calligrafia non era quella del mister, e poi che schema era ….
Dentro di lui si era fatta strada la possibilità che qualcuno l’avesse scritta e messa li volontariamente…
Lo incuriosiva sopratutto quella x, come ad indicare un tesoro … come se qualcuno l’avesse messa per fargli un regalo….
Non poteva essere…continua a pensare e ripetere fra se e se… non poteva essere……
Erano le 2 e mezza...non aveva mai fatto così tardi nella sua vita… Ma aveva solo un modo per non lasciare spazio ai dubbi che lo assillavano…..
Andarci!
Cacchioooo sussurrò a denti stretti…
Sono le due e mezza di sera, non devo svegliare i miei…
Prese la torcia balzò da letto…cerco le scarpe da tennis e poi lo zaino… Prese una felpa e gliela ficco dentro…infine schiacciandola ci fece entrare la torcia… Mise due cuscini per fare spessore sotto le coperte e poi Apri la porta con delicatezza, scivolò per il corridoio senza respirare, controllo che sua sorella ed il cugino Antony dormivano, fece un sospiro profondo disse sottovoce:
coraggio ed uscì fuori…
C’era freddissimo…
Mise in piedi la sua bicicletta poggiata sul prato e si mise in cammino in piena notte, spingeva veloce i pedali, la bici oscillava piegandosi, quasi al punto di cadere….ma lui girava i pedali ancora più forte…aveva poco tempo e doveva essere velocissimo…
La strada verso il campetto della finale tenuta il pomeriggio era in discesa questo aiutava la sua corsa…
Tagliava le curve della strada sempre continuando a pedalare…fu una freccia..
non lo vide nessuno…
..
Arrivo verso le tre tutto era tranquillo, nessuno controllava il campo di notte, figuriamoci di domenica…
Fece cadere la bici e guardò il cancello….
Lo Scavalco come aveva fatto centinaia di volte ….
Ma quella sera non era come tutte le altre volte…era tutto più difficile… Una volta dentro il terreno di gioco…
Accese la torcia…
Iniziò a correre verso la porta, corse talmente veloce che lo zaino semivuoto urtava violentemente da un lato all’altro …..
Inquadrò già da lontano il palo in basso, quello che aveva salvato la sua squadra…..
Fece gli ultimi metri in scivolata per guadagnare tempo… Arrivò accanto al palo che illuminò subito attentamente con torcia….
Sulla parte interna del palo in un punto ben preciso trovò una x disegnata con il pennarello, alla base del palo vi era legata la maglietta…
La slego e la inquadro con la torcia…

90

Tutto passo veloce nella sua testa….il palo, il viso del ragazzo che lo beffa con un pallonetto
.il bigliettino……
il numero 90


Alla fine del racconto, iniziò a sorridere isterica e
poi gridò:

"Ti rendi conto…. Dio ti rendi conto!!!!
Come la mettiamo se quel numero 90 aveva mirato proprio lì, prendendosi gioco di tutti quelli che lo guardavano…
Colpire il palo è molto più difficile che inquadrare una porta”
La profezia…..cazzo!
La profezia!"


Sono passati 17 anni ….
L’uomo che mi guarda con gli occhi pieni di disperazione, si trova seduto accanto a me in macchina …..
Torre Giuseppe….
A 14 anni e mezzo faceva il portiere, disputò e vinse la finale del 1994 del campionato Esordienti …era il capitano…
un gran carattere, oltre ad avere un coraggio mai visto nelle uscite…
Ora fa il Barbiere ha provato per un po’ a giocare, ha fatto qualche partita in prima squadra ma poi ha dovuto lasciare il paese per imparare un mestiere…
 Giuseppe tiene stretto a se una coppa enorme…lucidissima…d’orata.
Sono risalito a lui dai contratti dei ragazzi nelle squadre giovanili, dalle visite mediche obbligatorie, oltre a spulciare tutte le registrazioni dei campionati e le distinte di gioco prima e dopo le partite…
Avevo saputo che lui doveva avere una coppa, ma tutto il resto lo aggiunse lui…
 Ed il mosaico prese forma….
Sembrava che questa verità Giuseppe se la tenesse dentro da un sacco di tempo…
Invece la donna seduta dietro di noi è Claudia Paciotti, lei fece prima scienze Politiche, seguiro anni di militanza nel partito e poi sindacalista, guardandola dallo specchietto,
continuo a pensare al degrado del mio paese:
Una sindacalista raccomandata!
Talmente femminista che vuole un figlio in provetta da crescere da sola…
"Perché noi donne siamo nettamente superiori a voi uomini, poi voi siete dei maiali…."
Quando a Claudia raccontammo la storia … lei si fece fuori un pacchetto di sigarette… Ci guardo si mise a ridere e poi disse:
Voi siete pazzi! Allora volete andare da Michele?
Ok, va bene! Vengo pure io! Ma questo non significa che voi siete normali!

Vi chiederete allora chi sta guidando la macchina ma soprattutto chi sta raccontando questa storia….
Ecco io sono
Giovanni Roccaforte
Vi ricordate il giardiniere…
Ma questo prima
In Germania non è come qui…è tutto un altro mondo…
in Germania ho fatto diversi corsi, sono diventato un infermiere specializzato…così sono tornato in paese, lavoro in un piccolo reparto di un ospedale quasi completamente abbandonato,
Reparto di Psichiatria …
Tutta la mia vita l’ho passata in mezzo a quelli che nessuno vuole mai incontrare… Una vita a cercare di vedere uno spiraglio…capire un gesto, sentire uno sguardo….
Provare ad amare…
Gli ultimi anni di lavoro,visto che me ne mancano ormai altri due per la pensione, li ho passati tutti a ricomporre questa vicenda,….
Quando ricostituisci una storia dimenticata è come nascere nuovamente….
Anni passati a mettere insieme tutti i pezzi, tutte le testimonianze tutte le frasi dette… anni di continue domande che avevano sempre pochissime risposte, molte volte neanche precise…
Anni di ricerche dentro uffici comunali immerso nei dati anagrafici…
Poi finalmente l’epilogo….
Michele chiamato da tutti Michel come il grande Platini…
non parla da quella finale del 1994..
dal quel tiro che battè sul palo…..…
niente……
non disse più neanche una sola parola…..
17 anni senza emettere una vocale oppure una consonante…
nulla…
Sono risalito a tutta la storia perché oggi è morto il padre di Michele …
perché credo che sia giusto dirglielo nel modo migliore possibile, oltre a pensare che questa storia debba avere una fine migliore…
Così a 17 anni di distanza siamo in tre a consegnare a Michel quello che gli spetta da tempo…
la sua coppa…
o meglio.....la sua vita…
lo saluteremo…
Infine abbiamo pensato di regalargli anche un pallone nuovo,
questa è stata un idea di Claudia…
chissà se a Michele non gli venga voglia di giocare….

Siamo arrivati, scendiamo dalla macchina …..
fa freddissimo!




mercoledì 16 novembre 2011

ON AIR

Ssss...
Silenzio!
Da adesso si fa sul serio..
OK?
Si Ok!
Qui tutto pronto, adesso tocca a te mi raccomando, accendi il microfono solo un secondo prima di parlare, e non dimenticarlo mai acceso...
altrimenti si va tutti a casa...

Ricapitolando:
Prima metti il jingle..poi la base sopra su cui parlerai...poi una volta finito chiudi con un jingle e poi un brano...come abbiamo provato in questi mesi!

Ultima cosa, ascoltami bene:
Mi raccomando i tempi...la radio come nella vita ha bisogno di essere scandita da un tempo...
Ecco tu sei il tempo!
Una volta capito il tuo tempo a questo senza paura devi associare una tonalità...
le tonalità sono come le emozioni...quindi puoi essere allegro, triste, incazzato, curioso..
...infiniti stati d'animo,
significano infinite tonalità...
in mezzo a questo infinito puoi perderti...
ma è l'unica cosa che può ricondurti a te!

Dimmi? tutto chiaro?

Si insomma ... ma Ale io non so cosa dire...

Parla di te...quello che sei e quello che ti piace...
la musica viene dopo le cose che ti ho detto è un riflesso incondizionato del tempo e delle tonalità...
loro selezionano la musica...e non sbagliano mai ... tranquillo

Ale, a me piacciono i fumetti ed i videogiochi...anche caparezza ed il rock!

Perfetto!
I fumetti ed i personaggi dei videogiochi non ti deludono mai, sono sempre coerenti con se stessi, ecco perchè ci piacciono, sfidano cose più grandi di loro, si rialzano sempre, ed affrontano le cose ogni volta allo stesso modo...
Batman con tutti i soldi che ha potrebbe investirli in borsa e vivere alle spalle di tutti fregandosene di tutto, frequentare quei locali dove fanno l'aperitivo lungo, dove tutti bevono lo spritz, andare la notte nei night ed indossare qualcosa di diverso del solito mantello, magari un doppio petto firmato Valentino...
invece No!
Lui ha fatto la sua scelta!
Lui è Batman non è una persona comune è un Super Eroe!
oppure prendi Topolino sempre con la stessa femmina che vede tutti i santi giorni, vestita sempre allo stesso modo, se ci pensi Minni nemmeno si trucca, ma lui è innamorato, punto!
Mica un giorno prende e si innamora di un'altra!
Per dirla breve Topolino a Clarabella non la fila di striscio....
Topolino e Minni si ameranno per sempre...

...oppure prendi Lara Croft, è morta?

Ma nooooo continua a saltare e cercare tesori per il mondo!

Bene, hai visto anche lei è rimasta coerente alle sue idee, pensavo che alla fine aveva accettato la richiesta che le aveva fatto Mediaset, finendo per partecipare "all'isola dei famosi"....

Ahhhaha!
Posso dire in radio che io odio i promessi sposi, il latino, la prof di Inglese...ed imparare le poesie a memoria!

Si, visto che sei pronto!
Ok! Il tempo è nostra disposizione è scaduto hai 10 secondi, poi sarei in diretta,
io sarò fuori da questa stanza al di là del vetro insieme a tuo padre...
E’ arrivato il tuo momento..
Occhio al monitor

...5...4...3....2....1....

Click


 


Da quando sono in radio l'emozione più grande è stata quella di guardare lo studio da spettatore, essere dall'altra parte del vetro insieme ad un genitore a guardare il figlio che inizia a fare radio...

Ho detto al padre....
lo sai che a 16 anni ci vuole un gran coraggio....io ho iniziato a 24!
lui mi fa un cenno con la testa..
ci siamo un pò commossi ... poi guardandoci lui con l'altro ci siamo messi a ridere.
E' stato bello...
ho pensato che la cosa più importante nella vita è dare continuità alle idee...

Mi ricordo per un attimo di Alborosi, incoronato a Gaglow la notte del 6-10-2011, il nuovo numero 1 del reggae, l'erede del linguaggio universale del grande Bob Marley) nelsuo ultimo album 2 Time Revolution, definisce la rivoluzione figlia di quella precedente,perchè la rivoluzione non è mai una sola, ma è il raggiungimento di tante piccoli rivoluzioni....
In un intervista in una radio jamaicana ha detto:
quando smetteremo di pensare che niente può avvenire nell'immediato e che niente può cambiare subito...saremo liberi...
accetteremo di essere un importantissimo passaggio e messaggio di amore....
scacceremo la paura di morire e le cose cambieranno veramente!

Tutto questo
mentre dall'altra parte del vetro,
un ragazzo,
con la voce di un ragazzo, con le paure ragazzo, con le speranze di un ragazzo, con le ansie di un ragazzo, con i sogni di un ragazzo...
interrompeva il silenzio raccontando al microfono:

Nella vita puoi essere un Super Eroe oppure uno Sfigato....sta a te decidere da che parte stare!
Il primo disco di oggi è
Heroes”
di David Bowie
Buon ascolto…

.qualche secondo dopo il padre al mio fianco mi accenna, lo sai che questo è uno dei miei dischi preferiti….
io rispondo:
E’ anche uno dei miei dischi preferiti….
Ho capito vado ad alzare il volume delle casse!