Niente
vittoria...abbiamo perso!
il
nostro racconto non è stato pubblicato...peccato sarebbe stata una bella
novità...forse anche la conclusione di una bella storia!
Perchè
dietro il racconto inviato, c'è Dario che bussa alla porta di una casa in
campagna con tanto di regolamento per partecipare, c'è una radio che è
diventata uno spazio che ospita ragazzi che hanno voglia di dire quello che
pensano...c'è un blog visitato da più di 4500 persone realizzato con pazienza
da Valeria...
C'è
gente che scrive fino alle 2:00 di notte quando fuori nevica e la stufa a gas
non ti scalda a sufficienza, mentre dallo studio vuoto esce in preascolto
"society" di Eddy Wedder
Non
sempre le storie vanno come vorresti...allora ti rassegni...dici vabè non era
importante, oppure esclami:
"tanto
le cose vanno sempre così!"
Ed invece ci sono persone che anche se le cose vanno in un
determinato modo si ostinano a dire che possono essere anche diverse, che
dipende da noi, dalla voglia di mettersi ancora in gioco e di lottare!
La nostra carica positiva è andata sempre oltre il concetto di
vincere qualcosa, perchè ci è chiaro un concetto, quando uno si mette in gioco
non perde mai ... l'obbiettivo non è vincere ma trasformare lo stato
delle cose, rendere diverso tutto ciò che è vecchio in modo che la rivoluzione
si perpetua... perchè la rivoluzione è frutto delle rivoluzioni precedenti,
perchè siamo un passaggio, perchè i cambiamenti sono ferite giuste e
inevitabili, che solo quelli che verranno dopo sapranno rimarginare, questo ci
basta e ci fortifica.
Abbiamo partecipato per far sentire una voce...
Al primo concorso letterario delle Capannine non abbiamo perso
noi, se fosse stato così, non ci saremmo messi a scrivere di questo argomento
sul blog...
lo facciamo perchè crediamo che hanno perso i giovani.
Hanno perso le parole che non sono state ascoltate....
ed in questo caso ha perso il senso profondo del termine
cultura...
Si capisce subito l'impronta che si vuole dare all'evento...così i
giovani iniziano a sbadigliare e si allontanavano dalle prime file, onestamente
(non me ne voglia nessuno), ma mica sono stati accolti benissimo, una delle
prime frasi della giuria è stata quella che i giovani non scrivono e quando lo
fanno, lo fanno male....
Ma la mancanza di "sensibilità" secondo noi, sta nel
fatto che nessuno ha dato voce ai partecipanti, nessuno ha mostrato la
dovuta accoglienza, nessun minimo interesse per chi ha aderito al
concorso....pensandoci bene quelli che non hanno vinto potevano anche non
esserci, cosa sarebbe cambiato?
Perchè non sono stati elencati i nomi di tutti i partecipanti?
Perchè non si è creato un modo per far nascere dei contatti, dei modi per
incontrarsi e scambiare la passione per la letteratura e la voglia di mettersi
in gioco.
Bisogna far parlare chi scrive, saper tirare fuori quello che
pensa, quello che vuole comunicare, concetti molto complicati che spesso
vengono fuori da un malessere anche profondo che si trasforma in parola e
arte...
Ci è sembrato che alla fine i protagonisti sono diventati
spettatori di uno spettacolo "inutile", riteniamo il premio e gli
applausi di rito davvero poca cosa rispetto alla possibilità dell'incontro e
dello scambio di sentimenti ed idee.
Crediamo che il modello della rassegna nello stile “televisivo”
vada smantellato, devono nascere altre forme e nuovi modi, delle zone libere
sia nel pensare che di agire.
Ci dispiace per i ragazzi della Sake Be le loro idee secondo noi
sono state soffocate e non hanno preso il volo. Speravano in loro, nelle loro
facce simpatiche e pulite (alcuni di loro li abbiamo conosciuti ospitandoli in
radio), sappiamo che sono persone che fanno molto, diventati un punto di
riferimento per tutti (basti pensare a MusiKula) ma come tutte le cose che
spesso i giovani non elaborano in piena autonomia, finiscono per restare
intrappolati nel solito vecchio sistema, purtroppo chi ne fa parte se non
può operare un vero cambiamento ne diviene complice.
Abbiamo pensato ai contenuti, quando si parla di letteratura
questo credo che sia d'obbligo...ora se togli i contenuti lasciando misere
presentazioni riempite da tartine e piatti colorati...la differenza fra un un
premio letterario e un privè in discoteca si assottiglia moltissimo.
Ci siamo chiesti perchè non fare un tavolo di discussione dove i
racconti più significati venissero commentati dai protagonisti? Perchè non
stampare delle parti realizzando piccole cartoline, che potevano essere
distribuite...
ci siamo chiesti perchè per riempire uno spazio libero durante la
rassegna ci vuole uno che racconti barzellette, mentre centinaia di piccoli
cantautori e attori che fanno musica e teatro di qualità non hanno spazio?
Colapesce (Siragusa)
Nicolò Carnesi (Palermo)
Qualcuno di noi credo giustamente si è chiesto:
Ma perchè se si vuole incoraggiare a scrivere i giovani si premia
uno signore di 70 anni? Per carità niente di male, non mettiamo in discussione
la qualità dello stesso, ma questa scelta non si pone sicuramente a favore dei
ragazzi, per noi sarebbe stato più giusto definire ad esempio delle
categorie in base all'età.
Infine abbiamo pensato che invece di donare delle rose perchè non regale una frase di un libro …
forse
poca cosa, sicuramente meno costosa …
Ma
c’è un forse grande come la cultura..
Oscar Wilde diceva:
<< Esistono due modi per non
apprezzare l’arte. Il primo consiste nel non apprezzarla! Il secondo nell'apprezzarla con razionalità! >>
Sempre pronti al confronto, disponibili
ad invitare anche chi non la pensa come noi, commentando sul nostro Blog oppure
di persona qui in radio…come abbiamo sempre fatto…come speriamo sempre di fare!