giovedì 22 settembre 2011

Fare l'orologiaio a tempo perso...


Saper che in media le cellule del vostro cuore hanno sei anni in meno giustifica molte cose?

........il protagonista della nostra nuova storia è un orologiaio, aveva costruito orologi per una vita.............
stanco di osservare il tempo sempre allo stesso modo aveva fatto un calcolo, determinare il tempo che lui impiegava per ogni cosa lui facesse della sua giornata,
calcolo che in fondo non era particolarmente difficile,
visto che le sue giornate erano spesso simili…

Incominciò il suo calcolo con le 10 ore lavoro (ormai le due ore di straordinario erano diventate purtroppo routine), pensò che questo non era un problema, ne restano altre 14...........a dire il vero un pò meno perchè più o meno 8 andavano via per dormire........ne restavano 6.

Cosa faceva in quelle sei ore.....bè, tante cose.......
mangiava, andava a fare la spesa, pagava le bollette,
liquidava l'assicurazione, il bollo, comprava e leggeva il giornale, aggiustava qualcosa, perchè c'è sempre qualcosa da riparare, guardava un film o una partita di calcio,
ed altre cose che non gli piacevano ma che ormai per abitudine vedeva in TV.........
Iniziò ad intristirsi quando da un laborioso calcolo capì che delle 6 ore restanti, meno di 2 le dedicava alle persone che amava, in media circa 60 min le dedicava alla moglie ed ai figli, circa 20 minuti ai genitori 15 ad un amico, 5 al cane...................che non era un essere umano ma era come se lo fosse.
Ma il calcolò andò avanti................. in un anno stava con la moglie ed i figli 365 ore..........che in giorni sono circa 150 ......poco più di 4 mesi, e calcolando gli anni che aveva di vita, altri 30 anni più o meno, in totale ne restavo più o meno 7. La stessa cosa valeva per i figli...
solamente 7 anni avrebbe passato con loro,
con i genitori calcolò che se loro avevano già 65 anni, e cercando di essere il più realisti possibile e scaramantici possibili, loro avrebbero avuto circa 20 possibili anni di vita, da ciò scaturiva la conclusione che con loro avrebbe passato circa un solo anno.

ma il calcolo diventò impossibile da sostenere perchè se doveva essere sincero, il tempo che lui dedicava agli altri donando veramente amore e tutto se stesso, era realmente pochissimo......

Dopo lo sconcerto per la presa di coscienza................. capì che qualcuno “costruttore di orologi” lo aveva fregato....
così chiuse bottega e non dormi per un mese.
Lavorò giorno e notte alla costruzione di un nuovo tipo di orologio tutto suo.
L’invenzione si basava nella costruzione di un nuovo orologio che girava al contrario, andava indietro invece di andare avanti.
Aveva stabilito il suo tempo di vita massimo e a partire da questo numero, il tempo andava inesorabilmente diminuendo.
All'inizio questo lo infastidì parecchio, dato che non riusciva a sostenere il tempo che passava velocemente..........ma con il diminuire del tempo tutto iniziò a girare per il verso giusto, quello antiorario.
Questo perchè iniziò a ritagliare più tempo della sua giornata agli altri..........e divento padrone del suo tempo....
ben presto tutti i suoi rapporti si fecero più veri ed intensi...non ne sprecò più una briciola,
quel nuovo tipo di orologio gli mostrava un nuovo possibile modo di vivere, gli diceva che ogni attimo non vissuto a sua disposizione era la morte delle cose che aveva di più care oltre che inevitabilmente la sua. Ad ogni suo tocco, un attimo in meno di vita per tutti..........
Dal quel momento in poi da tutti in paese venne denominato l'orologiaio matto......
e fu così che pieno di debiti falli......
Ha nessuno era piaciuto il suo nuovo modello di orologio....
Nonostante questo
morì felice, con un sorriso stampato sul viso....
Lo trovarono abbracciato al suo orologio che non aveva mai lasciato e che non aveva mai smesso di camminare all’indietro anche dopo la sua morte...
Forse aveva sbagliato qualche calcolo sul tempo...ma questo nella sua storia e nella nostra storia conta pochissimo.






giovedì 1 settembre 2011

Martino e lo spirito del vecchio Syd!

Si raccontano storie dentro questa radio, in realtà più che delle storie, per me sono leggende....
La differenza fra una storia ed il suo diventare leggenda sembra banale, un dettaglio, invece in quel dettaglio c'è l’infinito, credo che la leggenda è quel racconto che non afferri mai, quello spazio enorme che sta nel mezzo fra te ed il racconto stesso..

Come la leggenda di Martino, 15 anni passati dentro una radio, per essere più realistici una topaia avvolta attorno ad un trasmettitore, con la moquette scolorita, bucata ovunque dai mozziconi di sigarette....piena di poster ingialliti con degli strappi, immersa nel regno della polvere i cui soldati sono i piccoli animaletti che trovano casa nel buio che si instaura fra i cumuli di carta...
Martino ci stava seduto in mezzo a quelle vecchie riviste di musica...

Pilastri di giornali, la colonna più alta aveva il faccione di un Lucio Dalla giovanissimo, con tanto di barba, occhiali tondi e passamontagna blu elettrico...
Una radio in disuso è un cimitero di led, di transistor e di microchip, il tutto immerso in un involucro di ferro e plastica.

Trovi giradischi vecchi ... un numero considerevole di dat, bobine di registrazioni...cofanetti di puntine, foto scolorite, cd, videocassette VHS, montagne di cavi, centinaia di doppie prese,  carcasse di mixer da 30 canali, che sembrano grandi elefanti abbattuti e soprattutto un incalcolabile numero di oggetti circolari di colore nero con un buco grosso al centro dalla superficie un po' ruvida per via delle incisioni...

“i dischi”

immaginativi una lattoneria musicale e fra le macerie troverete Martino...

Martino per tutti era un tipo strano…
Scusatemi ma devo interrompere il racconto per aprire una parentesi (l’uomo si evolverà quando cancellerà il termine “è un tipo strano”, cercando di capire che significato profondo vuole dare a quel termine).

Ma erano tempi bui e Martino restava per tutti “un tipo strano”, quando qualcuno lo chiamava "DJ", lui posava il disco che aveva in mano e guardandoti dritto in faccia ti diceva:

"sono un archeologo cerco di far ritornare in vita la musica”

Da mezzanotte alle due di notte questi erano i suoi orari...
Le sue parole arrivavano sempre dopo le note della suo pezzo preferito

"The man in me"

a cui faceva seguito la sua voce che annunciava il nome del programma….

"Perchè Bob Dylan non è andato a Woodstock?"

Il nome del suo programma sembrava nutrirsi, come tutta la storia che vi sto raccontando, di qualcosa di inafferrabile.
Martino, il paleontologo musicale, cercava dischi come se stesse cercando fossili e con la stessa tecnica e precisione, li numerava.
Li cercava nel caos e con un pennello apposito toglieva la polvere, poi li puliva strofinando con l'apposito panno e gli dava nuovamente splendore...
Dava ai dischi la luce che meritavano, li prendeva senza mai poggiarci le dita .... poi ascoltava lo scricchiolare della puntina sul solco e l'arrivo delle prime note...
Martino cercava quel suono più di tutti .... quel dettaglio imperfetto....
quell'imperfezione che rende giustizia al supporto del disco rispetto a quello dei cd, alla differenza che passa fra una storia ed il suo diventare leggenda....
La leggenda racconta che Martino quella notte di agosto trovò in radio un 33 giri senza copertina, davvero malridotto, proprio sotto quello dei Righeira “Vamos a la Playa”, che sposto con aria un po’ disgustata, invece prestò attenzione a quel disco misterioso che nella parte centrale risultava illeggibile, tolse la polvere prima soffiandoci delicatamente poi con il suo inseparabile pennello, e per finire con il panno che teneva nella tasca dietro dei jeans, incominciando sempre strofinando in maniera delicata, poi più forte per levare lo sporco più difficile che avrebbe compromesso l'ascolto e la puntina.....

Ora non so se bisogna crederci, alle leggende uno può non crederci, ma diversamente dalle storie, ogni volta che uno decide di non crederci, le leggende iniziano a perfezionarsi, passano e aumentano di intensità…

Io mi attengo ai fatti raccontati da amici di Martino, che raccontano che lo strofinio sul disco come quello su di una lampada magica portò fuori lo spirito disperso e solitario del grande Syd Barrett....

Syd Barrett

mica Orietta Berti oppure Francesca Alotta!

Stiamo parlando di Syd Barrett!

La creatura più misteriosa del mondo del rock, l’uomo che creò qualcosa di talmente nuovo che niente fu come prima, e lo fece in maniera spontanea come fa un mago quando esce un coniglio dal cappello….
Syd Barrett l’uomo che prese ogni singolo ragazzo di quella che doveva essere una band, ne capì le potenzialità per poi assemblare tutte le anime insieme in qualcosa di unico e irripetibile, questo mentre gli altri stavano immobili ad ascoltare qualcosa che non capivano ma che sapevano suonare.

L’uomo che creò il mito e la storia dei Pink Floyd

L’uomo che ad un intervista spiegò il nome del gruppo…in questo modo:

Giornalista: “La sua band ha un nome molto originale. Ma chi le ha suggerito il nome Pink Floyd?”
Syd Barret:  “Gli alieni!"


Syd l’uomo dalla provenienza sconosciuta, dalla morte incognita, dalla passione inverosimile per i funghi prima poi per LSD, i cui effetti lo fecero passare per malato mentale…..
Qualche dottore con maggiore morale, disse: “Syd soffre di Epilessia dovuta al LSD….ovvero sbalzi di umore improvviso”

Così alle note e sonorità perfette che raccontavano il futuro, facevano spazio urla impazzite mentre con forza veniva chiuso nell’armadio….
Syd inghiottito dal buio con i suoi calci segnava le battute ed il tempo di quella che fu la musica dei Pink Floid….

Martino tutte queste cose le pensò in un secondo….ma non riuscì a spiccicare una parola….

Syd si stirò un po’ si guardò intorno e si girò verso Martino, chiedendogli:

"Scusa non è che hai una sigaretta?"

Martino non riusciva a parlare mentre il mago con la sigaretta iniziava a fare cerchi di fumo che guardava fluttuare con grande interesse….

Syd: "Come hai detto che ti chiami?"
Martino: "Martino!"
Syd: "Ok, Martino, senti tagliamola corta, pure perché io non parlo da anni è non ho intenzione di incominciare a farlo stasera. Sono un mago, come tutti i maghi che si rispettano ed escono da qualcosa, lampade, bauli…ecc…ecc… soddisfo dei desideri. Quale desiderio vuoi che io esaudisca per te?
Non devi rispondermi subito, so che è una domanda molto difficile, certo se ci metti tanto ho bisogno di qualche birra e di comprare le sigarette…sai se c’è un bar ed un distributore automatico da queste parti"

Martino disse che ultimamente visto la crisi economica fumava del tabacco…e per le birre ne aveva una scorta per la nottata….insomma fu veloce a rispondere alle richieste del mago,ma non fu pronto invece a rispondere alla richiesta che lui doveva fare al mago…. all’improvviso tutta la vita iniziò a scorrergli davanti, più pensava più si confondeva, e così rimase seduto sul divano senza parlare per due ore circa….

Poi chiamò Syd, e gli disse precipitandosi veloce anche con le parole:

"Eccomi, eccomi l’ho trovato!
Syd noi in Sicilia abbiamo sempre avuto un problema, siamo un popolo di emigranti…abbiamo sempre lasciato questa terra difficile, per cercare fortuna altrove…soprattutto in America.
Per esempio, lo zio Totò si è messo a fare coni gelato e adesso ha una catena di bar, vende centinaia di gelati al pistacchio di Bronte e granite alle mandorle di Modica….spacca!
Il cugino Vicè ha realizzato la prima pizzeria, poi diventata una multinazionale enorme, hai presente Italian Pizza? Ecco l’ha inventata lui, pure il New York Times gli ha dedicato una copertina.
Melo è partito muratore con un cappello di carta ed una cazzuola, sempre con i suoi jeans bucati sulle ginocchia, lui adesso ha una ditta di costruzione più o meno di 150 operai, mi ha mandato pure delle foto, una addirittura con il sindaco mentre taglia in nastro di un qualche museo importante, poi insieme a tutti quelli della ditta, tutti che ridono con le divise tutte uguali bianche con il bordino blu…L’altro giorno mi ha mandato una foto da uno stadio di Baseball. Mi dice sempre:
“ma che minchia devi fare in quella soffitta, lascia perdere…Amunì! Qui te la devi fare la radio! In america le radio sono grattacieli altissimi…amunì, lassa futtiri tutti cosi, arricampati!
Poi afferma tutte le volte che le minchiate dei siciliani agli italo-americani piacciono da morire e potrei fare successo…

Ma Syd a me non interessa questo, io vorrei vederli facilmente, anzi vorrei che a loro venisse facile venire qua….che ti devo dire, Berlusconi fa il ponte sullo stretto prendendo tutti per il culo … tu che sei un mago non puoi fare un ponte che collega la Sicilia all’America prendendo magari per il culo solo me, in modo da lasciare stare gli Italiani?

Ma devi fare un ponte fatto bene, senza dare appalti alla mafia, senza risparmiare sul cemento, senza giri illeciti legati al movimento della terra…
Un bel ponte a quattro corsie non come la Salerno/Reggio Calabria, che ne ha una sola di corsia…quando va bene.

Dobbiamo essere diversi noi!

Poi ho pensato pure che uno può mettere qualche trattoria lungo il percorso…con le nostre cose tipiche, tipo: arancini, caponata, parmigiana, pasta con le sarde, ho in testa anche il logo delle trattorie del ponte, un enorme melanzana!

Ovviamente non tralascerei una buona pasticceria di cannoli alla ricotta e qualche circolo ricreativo…con tanto di torneo di tresette!

Poi stai tranquillo la cosa prenderebbe piede da sola, ma tu mi daresti una spinta…
Con il ponte anche le donne siciliane torneranno in Sicilia e in questa terra tornerebbero a fare figli, ed i paesi riprenderebbero ad essere abitati, in modo da non avere più paesi di vecchi….ma di giovani e di fimmini…
I fimmini ci vogliono!

Scusa Syd tu non conosci il dialetto: le femmine….amunì!"

Ma sulla parola fimmini Martino si inceppò…sprofondò nuovamente nel divano continuando a ripetere…
Fimmini….

…fimmini….

………………………………..fimmini………………………………………………………………………………………………………………………

………………..fimmini

Poi il suo sguardo si svegliò, il viso prese la classica espressione di qualcuno che ha appena trovato un idea.

“Ho capito cosa voglio veramente…Syd io voglio sapere cosa pensano le donne. Voglio capire cosa pensano il secondo prima di esplodere in una risata ….Cosa le fa stare male, cosa pensano quando piangono, quando ballano da sole nella loro stanza, oppure quando ti dicono…no niente….con te che insisti e loro che alzano la voce dicendoti: NIENTE!
Cosa pensano quando guardano i gatti che giocano in giardino, cosa rimuginano quando scrivono nei vetri appannati delle macchine…oppure cosa pensano quando abbracciano il loro bambino appena nato in un bagno di lacrime urla e sudore.
Cosa meditano quando si appoggiano al tuo petto e dopo uno po’ alzano lo sguardo e ti chiedono: “Che fai dormi?
Con te che rispondi sempre di no…imbrogliando spudoratamente!
Voglio sapere cosa pensano quando ti guardano mentre dormi…chiaramente io non le vedo, ma so che mi guardano e che pensano un sacco di cose.
Ho deciso …. Questa è la mia scelta!"

Il mago nelle vesti di Syd Barrett oppure Syd Barrett nelle vesti di un mago, guardò dritto negli occhi Martino ed esclamò:

"Martino allora...amunì!
Come dobbiamo farlo questo ponte?"