giovedì 18 ottobre 2012

Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare di Maggio


“Io, che non ero stato capace di scendere da questa nave, per salvarmi sono sceso dalla mia vita. Gradino dopo gradino. E ogni gradino era un desiderio. Per ogni passo, un desiderio a cui dicevo addio.
Non sono pazzo, fratello. Non siamo pazzi quando troviamo il sistema per salvarci. Siamo astuti come animali affamati. Non c'entra la pazzia. È genio, quello. È geometria. Perfezione. I desideri stavano strappandomi l'anima. Potevo viverli, ma non ci son riuscito.
Allora li ho incantati. E a uno a uno li ho lasciati dietro di me. Geometria. Un lavoro perfetto”

“Novecento” Baricco



Con aria soddisfatta chiusi quel piccolo libro che avevo letto già 4 volte...
Mancava davvero poco per partire, la gente era salita a bordo, molti sistemavano i bagagli,  c'erano ancora gli ultimi  sedili da occupare,
Il posto a sedere che avevo accanto era uno dei pochi rimasti liberi, ed io in maniera un po’ egoista me ne ero ingiustamente appropriato, questo per poggiarci un pò di cose ingombranti che avevo portato con me...

così ero già preparato alla domanda...

Scusa è libero questo posto?


Si certo!
Aspetta che sposto le mie cose...
Scusa ma ho sempre con me questa cavolo di macchina fotografica...

...poi restando seduto tirai il più possibile dietro le gambe, in modo che lei riuscì a  passare fra i sedili e sedersi accanto...
Nei minuti che seguirono lei mi dava in parte le spalle, ed io seguivo il suo profilo...
che partiva dalla coda dei capelli e che arrivava al naso per poi perdersi nel blu dell’oblò...

Poi mi feci coraggio:

Gran bella giornata, le isole si vedono perfettamente....

Si

poi il silenzio.... .ed un po’ d’imbarazzo…

Qualche minuto dopo...
passato a guardare il mare dal finestrino ed il suo elastico giallo fluorescente che gli legava i capelli...
lei aprì in maniera insolita la conversazione:

Ti sei portata qualcosa di pesante, che so una felpa?

Che?
Una felpa dici? 

Si, una felpa, un giubbotto, un maglione, qualcosa?

Si penso di si, nello zaino...
ma credo che non ci sarà bisogno visto il tempo...fa caldissimo, c'è un sole meraviglioso...

Prepara la felpa perchè domani mattina piove ...stasera si solleverà il vento, stai attento ... sarà un vento freddo...

Dici?

Si!
Dico che i vecchi dell'isola conoscono il meteo meglio di tutti i computer inventati...e queste cose le sanno bene...
Il vento freddo della notte porterà l'aria calda verso l'alto ... questo causerà la pioggia...
questo avviene di solito il giorno dopo che le isole si vedono perfettamente,
perchè non c'è nessun tipo di umidità, la foschia adesso si è completamente cristallizzata, e la si trova in alto sotto forma di nuvole....l’aria calda che si solleverà verso l’alto causerà un acquazzone non indifferente..


Cavolo!!! 
scusa....ma tu chi sei??? Piero Angela? 
Come fai a sapere così bene queste cose?

Io sono Giulia ... piacere!

Piacere Alessandro

Sono una biologa...Piero Angela si è laureato in Scienze naturali!
Tu che fai il turista?


Bè si...cioè no!
Diciamo che non ho un soldo...ho un contratto di tre mesi in fabbrica... niente moneta ma almeno ho un pò di tempo...
ecco io credo che se non hai soldi, ma hai del tempo libero, succede che la vita diventa come quella di un artista...
è una condizione invidiabile, non trovi?

Mmmm un pò controversa come cosa...non so...
Comunque ottima scelta le isole….poi Salina resta la mia preferita…
Salina è stata da me denominata il cammello, per le sue gobbe ….sono rimasta subito folgorata…
Non so se mi sono innamorata di lei o di Salvatore…forse questa cosa non la capirò mai…
Ci s’innamora del sogno, di una proiezione … nulla è concreto in un rapporto con un’altra persona…
Il luogo invece no, lui è reale…tangibile…ed è uno scambio pari.
 Scusa…
Salvatore è mio marito…in Sicilia dicono Savvatore la v sostituisce interamente la v e si accentua forte…addirittura anche una terza non guasta SaVVVatore….
Per me di Venezia è stata dura, stavo per completare il dottorato di ricerca …ed invece Salvatore ha sconvolto i piani…o forse Salina ha stravolto i piani…

Comunque l’amore ha cambiato tutto...
 Si forse all’università avrei fatto carriera, magari presentato delle pubblicazioni per professori che se ne sarebbero presi il merito.. sarei corsa in palestra il sabato pomeriggio …avrei accompagnato il mio cane d’appartamento a fare i bisogni in un aiuola senza erba…
domenica a comprare all’IKEA e natale a sharm el sheik…

Ma te la possa dire una cosa?
Non avrei mai visto le stelle come si vedono da qui…

Per te è la prima volta a Salina?

Si … mi ha colpito il verde, ho trovato una cartolina di qualche anno fa, credo il 1998…avevo
19 anni .. bei tempi!
faceva più o meno così:

Ciao sminchiato!
Scommetto che penserai che ci manchi, che qui ci si annoia e che gli isolani sono persone bigotte.
Farti sapere che anche a ragazze va malissimo…
Metterti al corrente che tutto questo non è vero!!!!

P.S. Chiara ormai ti tiene per le palle … sminghiato!






Così quasi 10 anni dopo ho deciso di partire, ovviamente Chiara non mi tiene più per le palle!

Ti ha lasciato?

Si!

Con il tuo migliore amico?

Si!

L’hai trovata a casa tua con lui?

Si!
Mi tradiva da anni anche prima di sposarla, lui era stato il mio testimone di nozze, spesso gli avevo confidato che a letto con lei non era più la stessa cosa, e se mi poteva dare qualche consiglio? Coglione!!!

Noooo, Ma è troppo buffo…

Vedi che ridere….

Mi fa ridere pensare il fatto che due persone si parlano e fanno un sacco di cose insieme …
senza mai ascoltarsi…
Comunque spero che adesso sia tutto passato?

Si…
Una volta mi ha fatto ridere un mio amico a cui ho detto:
Cavalo fai l’architetto al comune non pensavo, non pensavo facessi questo lavoro…
Lui mi guardò e tutto serio mi disse:
Anche la mia ex moglie non pensavo fosse una zoccola…non pensavo facesse questo lavoro!

Lo so … lo so, è una battuta maschilista che alle donne non piace…

Ma è solo una battuta …giuro!
Anzi ti confido una cosa, io tifo sempre per quelli che nelle storie ti lasciano, rispetto a quelli che vengono lasciati.
Ti danno una grande possibilità quella di metterti nuovamente in gioco … di rinascere.
Che resti fra noi, alla fine:
Io sto con qualcuno per essere mollato!

Tu non sei un semplice turista, tu sei un turista scemo…ahaah!

Grazie!
Ma allora vivi a Salina adesso?

Si …

Scusa, ma ho una curiosità, ma quanto è il biglietto per i residenti ….

5 euro …

Solo 5 euro?

Si …

Lo sapevo, ma tu guarda questi ladri…cavolo io ho dovuto aprire una finanziaria…
Ma da quant’è che stai qui?

Ormai 7 anni …per essere più precisa…
6 anni e 9 mesi!
Era l’estate del 2002, me lo ricordo perfettamente … la prima persona che incontrai a Salina, fu Salvatore, al tempo per me non era ancora Savvatore!
Aveva la vespa blu del fratello e una maglietta a maniche corte … diciamo modificata …
Le maniche erano state scucite alla buona...

Mi fa:

Signorina, chi fa a voli na stanza?
C’è tutto!

C’è na cucina ranni … u terrazzu … pure i ciuri nto terrazzu c’avimu … me zia Concetta è fissata ..
ogni ornu ci vaci!
C’è il bagno con l’acqua calda … ma non è un bagno normale, pari l’altare della patria…
unu sassetta d’assupra e si senti come a Berlusconi!

Ci pari che esagero vero?
Invece ci dicu che è veru!

Abbiamo anche il sito … www.cabelluè.commu
Ecco le foto…
che non le vuole vedere le foto?





Taliassi


















…taliassi 
che cabelluè!







Questa è zia Concetta che annaffia i fiori…
Annaffia sempre … pure nelle fotografie…
pure per il battesimo di Nicola il figlio di Maria  …
Se non la fermavamo avia pigghiato u posto du parrino!
Poi nella cucina ci sono pure i piatti di me cucino melo che ha un sacco di soldi e li stava buttando..
non i soldi pi chiddi si faci ammazzari, i piatti!
Quando si dice
U pani a cu non avi i denti.
Allora c’interessa ?

Alessandro ti giuro la prima cosa che ho pensato è stata questa:
“io questo me lo sposo”
poi mi sono messa a ridere, perchè non avevo capito nulla di quello che mi aveva detto! Niente!
Subito dopo gli ho chiesto:
Quanto costa una stanza?

Amunììììì acchianassi, che è per 2 euro che non facciamo l’affare?
Prima u taliassi ……

Prese il cellulare, chiamò la zia Concetta e gli urlò:

Zia basta con sta minchia di acqua alle piante, che arrivaru i turisti!

Da quella vespa non sono più scesa …

Daiiiii, pazzesco…ma com’è Zia Concetta descrivimela?

Ahhaaha
Zia Concetta…è difficile da spiegare ….facciamo così diciamo che lei è Salina!

Quindi ti sei sposata?

Si con Salvatore, con lui ho avuto Luca e Sofia, le mie due stelle di mare..
Salvatore fa il pescatore, ma con il tempo ci siamo specializzati..
Diciamo che adesso peschiamo solo ricci
Si guadagna bene ed è un lavoro bellissimo…
certo faticoso…
adesso di ricci ce ne sono pochi la pesca a strascico a distrutto fondali creando un impoverimento di tutte le specie marine…trovarli è sempre più difficile, bisogna muoversi molto in barca…
qualche anno fa è arrivata inoltre una regolamentazione molto rigida…
per esempio la pesca è consentita solo in apnea e manualmente,
è consentito pescarne massimo 50 esemplari al giorno
e per i mesi estivi devi per forza trovarti un altro lavoro, è assolutamente vietato prenderli..

Tu hai lasciato tutto quello che avevi per Salvatore ed i ricci di mare?

Si, sembrerà strano ma è andata così….in realtà è successo un’episodio che ha cambiato la mia vita…
Tu sai la storia del professore Curtis Ebbesmeyer e delle papere galleggianti?

No!

La conoscono in pochi …
Era la fine di gennaio del 1992 quando una nave cargo perse il suo colorato carico di pennuti di gomma in pieno Oceano Pacifico a causa di una tempesta. La spedizione, appena uscita da una fabbrica di Hong Kong, era destinata a Washington, ma tre containers finirono in mare aperto, rompendosi a contatto con l’acqua, liberarono circa 30 mila animaletti di plastica, per intenderci quelli che di solito fanno compagnia ai bambini durante il bagnetto…





Come vedi non abbiamo più in ricci di mare, ma abbiamo papere in polipropilene sparse per il mondo…
Mi ero appena laureata ed avevo vinto il bando per lavorare all’università, ora ti sembrerà incredibile ma indovina cosa mi viene proposto?

Noooo le paperelle?

Bravo, collaborare con l’università del Seattle sulla storia delle papere di plastica …
Questo perché in relazione al loro percorso questo avrebbe dimostrato la teoria di un noto studioso italiano, Saltafossi, e la sua teoria “dell’isola che (purtroppo c’è)”, molte paperelle avrebbero rallentato il loro cammino intrappolate per qualche tempo nel Pacific Trash Vortex fra l’Alaska ed il Giappone…ma bisogna ancora dimostrarlo, questo sarebbe stato il mio lavoro..
Il progetto quindi era stato finanziato anche in Italia e a tutti faceva gola il risultato che quel tipo di studio poteva dare….
Pensaci un’attimo…
Le correnti marine sono fra le cose più misteriose e complicate del mondo … software avanzati hanno da sempre provato ad elaborare dati che potessero rappresentare la mappa delle correnti, proprio perché da esse dipendono tutti i mutamenti climatici..
Molte multinazionali hanno subito investito soldi per questo progetto…
Non ci crederai ma perfino la NASA ha utilizzato qualche anno dopo, novanta paperelle di gomma per svelare le dinamiche con cui si vanno sciogliendo i ghiacci perenni della Groenlandia.
L’idea geniale di Curtis Ebbesmeyer  era stata quella di seguire il percorso delle papere, mettendo insieme tutti i dati riguardanti i tempi di percorrenza, per fare questo bastava conoscere la loro posizione.
Ecco perché nel 2003, multinazionali americane furono disposte a mettere una “taglia” di 100 dollari sulle paperelle a tutti coloro che le avessero trovate e consegnate.
Le paperelle erano senza volerlo diventate un prototipo perfetto, loro presentavano un corpo di massa sempre costante, con velocità e tempi definiti, variabili che di solito sono invece difficili da calcolare studiando qualsiasi altra specie marina …
Sembrava il lavoro più bello e affascinante del mondo, ed invece creò dentro di me
una crisi interiore ….
Avevo per anni studiato la bellezza del mondo…la scoperta di specie sconosciute ..i misteri dell’accoppiamento…avevo compreso la legge del più forte come qualcosa di crudele ma giusto…
Così presi dei giorni di ferie …cercavo un po’ di tranquillità
per decidere il mo futuro…

Secondo te una biologa marina può dedicare la sua vita a delle papere di plastica?

Mi ricordai di una mia amica che parlava del suo ultimo viaggio in Sicilia e delle isole Eolie…

Feci il biglietto e tutto cambiò….

Cavolo che storia! Io non sapevo nulla di questo avvenimento…
Da dove vieni adesso?

Sono stata a trovare i miei n laguna … mia madre non ha condiviso le mie scelte ….
Non è mai venuta a trovarmi! Mai neanche una volta…adesso sta male … sono andata a trovarla..
Non è cambiata di una virgola…
Mi fa:
Che dice il pescivendolo? Tu eri così brava a scuola!
Credo che non capirà mai….
Non comprenderà mai la differenza che passa fra i ricci e delle papere artificiali.
La sai la bellezza dei ricci qual è?

Sono buoni…sugo ai ricci di mare…le uova sono buonissime!

Lo sapevo...ahaha

Che?

Che le avresti chiamate uova, tranquillo lo fanno tutti…
In realtà sono le gonadi quelle che mangi … non le uova…
I ricci di mare sono ermafroditi e la loro riproduzione avviene tramite liberazione di enormi quantità di sperma e ovuli che s’incontrano…
Credimi è l’orgia marina più potente che il mondo conosce ….
Ecco la loro bellezza.
I ricci di mare si amano … alle paperelle di gomma non gli è data alcuna possibilità di amare…

Incredib…

Scusa, Eccoci!!!
Siamo arrivati, ecco il porto…

Non conosco ancora l’isola, ma già mi piace.

Vedrai ti piacerà ne sono sicura

Allora si scende…
Passa delle buone vacanze Alessandro…ciao

Ciao Giulia mi ha fatto piacere conoscerti, magari ci si incontra?

Si!
Si certo, questo è molto probabile… ancora c’è pochissima gente, hai fatto bene a venire a Maggio.

Dimenticavo Alessandro, mi raccomando, se vedi una vecchietta che innaffia i fiori anche se piove non farci caso è zia Concetta.
Non è pazza, lei è solamente incantata della sua isola ….uno difende quello che ama..


infiniti scatti dopo …




























Da questa piccola casa avvolta fra l'edera ed i capperi, seduto in veranda  fra pilastri spessi e bombati che la sorreggono,
osservo l'orizzonte e vedo arrivare l'aliscafo che mi riporterà a casa...
è vero che le isole ti cambiano...
cambia la tua percezione e ricerca della bellezza…
penso a Salvatore e Giulia .... 
alla tristezza di una scatoletta di tonno nelle nostre tavole e alla libertà di mangiare i ricci sugli scogli ...
Guardo l'aliscafo saltellare verso di me...
Questa navicella che rimbalza sull'acqua, mi ricorda le pietre piatte che facevo rimbalzare sul mare la domenica,
quando mio padre leggeva un giornale di carta rosa e mia madre prendeva il sole con gli occhiali nuovi comprati alla Rinascente....
in quel momento io realizzavo imprese straordinarie....del tipo:

Siiiiiiiiiiiiiiiiii
SEIIIII 
SEIIIII RIMBALZIIIIIII....Seiiiiiiiii

Poi felice mi giravo verso di loro...
ma loro non mi guardavano, e non si erano accorti di niente....






P.S. Si ringrazia Elisa per le foto...per le emozioni ... per l'infinito che c'è dentro uno scatto!








lunedì 10 settembre 2012

Stop that train


Premessa:

Ogni volta la mia estate scivola via osservando le rotaie del treno appena partito …
Le rotaie guardandole in lontananza sembrano incontrarsi…
Ma non è così… è un trucco
lo sanno tutti escluso i bambini.

Una mattina appena sveglio mi sono girato verso Francesca era già sveglia accanto a me, aveva gli occhi stanchi, come quelli di chi non aveva dormito, mi chiese:
Alessandro scusa prima di preparare il caffè, volevo dirti che ho capito quello che volevi dirmi ieri sera …
Io: Scusa, ma che cacchio di ore sono? Ma riferito a cosa?
Lei: Scusami hai ragione, dicevo della Sicilia.
Alessandro sono gli occhi la chiave di lettura…avete tutti lo stesso sguardo ….
Avete gli occhi tristi!
Io: Grazie per il buongiorno…giornata meravigliosa! Faccio il caffè?

Francesca c’era venuta diverse volte in Sicilia…ma questa volta era riuscita ad andare oltre quello che un semplice turista riesce ad osservare, perché la Sicilia è terra di nessuno…
è terra di deportati…
La Sicilia è da sempre una regione svuotata…anche adesso i giovani vanno via, così restano paesi con un tasso demografico bassissimo, in molti casi addirittura in negativo, con un età media di 70 anni…
I numeri dicono che alcuni paesi da qui a 40 anni potrebbero sparire del tutto…
diventare come le scenografie dei film western di Sergio Leone, quei tipi di film che a me da piccolo non piacevano, perché il tutto mi sembrava malinconico, così da bambino guardavo mio padre sul divano e non capivo perché quei film li amava così tanto…
ci ho messo circa 30 anni per capirlo!
Tornando alla Sicilia si potrebbe dire con rassegnazione che nessun tipo di cambiamento è possibile se i giovani portatori sani di cambiamento, sono inesistenti!
Ti accorgi che la gente è andata via dal numero enorme di arrivi per le attesissime ferie d’agosto, queste ultime in Sicilia, corrispondono ad un elevato numero di feste di presunta devozione ai Santi protettori, che includono una pioggia di soldi in fuochi di artificio spesi da ogni paese per il Santuzzo di turno…un volta finito questo….nelle piccole contrade  torna alla monotonia di sempre…
In Sicilia non hai scelta  o frequenti ragazze che lasceranno presto questo paese per realizzare sogni o per fuggire dai loro tormenti, oppure in alternativa potrai avere la possibilità di conoscere ragazze figlie di emigranti che hanno già lasciato questa terra da un po’ e che tornano qui per passare qualche giorno di ferie con i nonni...
Ciò significa che il tuo legame con le donne in questa terra è un breve passaggio, il tuo amore è precario e presenta sempre un tempo molto ma molto determinato..
In tutto questo squilibrio sempre a perdere, la stazione diventa il luogo delle mancate opportunità, i rimpianti hanno  le sembianze dei treni merci, pesanti  e arrugginiti, fermi sulle rotaie ormai da secoli, ogni vagone contiene la possibilità che spesso non è altro che una scelta non presa..
in questo cimitero di ferro e umidità respiri la vita in tutta la sua complessità....
ecco perchè nessuno ha il coraggio di dirlo, ma la stazione è un lusso per pochi!

Così la mia prima vera storia estiva si è infranta sul notturno per Venezia, dove io ancora senza alcun accenno di barba, arrivavo di corsa in bicicletta con un invivcta jolly sulle spalle e con in mano un numero di Dylan Dog.
Ci sono io che saluto di fronte al finestrino della sua cuccetta, finestrino che a causa dello spessore rende tutto di un colore opaco.

Mi trovai in stazione qualche anno dopo, avevo 17 anni ed io e lei arrivammo insieme su un motorino di seconda mano, con una marmitta dal rumore infernale e con zaini enormi che contenevano tende da campeggio. Avevo ancora  il mare di Lampedusa negli occhi e di lei che leggeva Cent’anni di solitudine….
Mi sono visto ancora in quella stazione quando lei partì, in una settimana uggiosa di fine settembre, dicendoti che per seguire i propri sogni non si può restare in un piccolo paese di montagna.
Ti ricordò della nottata passata guardando Big Fish dove la magia di Tim Burton diceva che qualunque crescita personale è proporzionale al posto dove vivi…una vasca piccola pesce piccolo…vasca grande pesce grande….
Per questo lei doveva andare…
Avevi ancora 23 anni è sotto la pioggia ho pensato che la cosa più giusta che avevo fatto nella vita, era stata quella di comprare una macchina di merda ma con uno stereo buono, questo perchè in quel sedile ormai logoro con la spugna gialla che usciva da tutte le parti, solamente una buona colonna sonora non mi avrebbe fatto sentire solo…
Tutta la notte ha guardare le gocce che scivolano sui finestrini…prima lontane poi vicine, poi nuovamente lontane e in mezzo a quel caos di destini, la musica segnava la rotta dei ricordi…
Quella sera mi portò al San Siro alle centinaia di luci che si accesero all’improvviso, a due amiche che alzarono le braccia ed urlarono come non avevano fatto mai… 
Mentre io che venivo sepolto dalle note di with or without you degli U2.




Per un pò di tempo pensi che le partenze siano un ingiustizia, un avversità....
La realtà è un’altra …
ti serviva un alibi, ed il tuo alibi più grande è composto da due lettere:

SE

Così a causa dei se in tutti questi anni sei diventato qualcosa di diverso...qualcosa che non è capace più di prendere la rincorsa e di volare...la chiamano maturità, ma alcune volte penso che più si cresce più il nostro cuore viene avvolto da uno strato di plastica per l'imballaggio e non riesci a  sentire più nulla. Finisci per nasconderti alla stazione, dietro un pilastro, alzando il giornale fino all'altezza del naso....
decidere di guardarla da lontano mentre lascia questo paese, guardare il suo sguardo che cerca te, quella ricerca che fanno gli occhi prima di lasciarsi, la ricerca di quel tentativo che potrebbe riaprire i giochi, ma che tu adesso non riesci più a sostenere...




Racconto:

Governo ladro!!! Ed io che dovevo andare in pensione il prossimo anno!
Alessandro ma tu li leggi i giornali?
Hai visto la nuova finanziaria?

Il tizio che legge il giornale si chiama Sebastiano Truglio, detto “u moddu” che in siciliano si traduce come “il Lento”, causa la sua lentezza nei pensieri e nei movimenti.
E’ Talmente lento e complicato nell’elaborare i discorsi che molti si addormentavano ascoltandolo…
Lui  è l’addetto alle pulizie della stazione, ed è per me un supereroe.
Mentre tutti inquinano, sporcano, bruciano, devastano, lui con la sua vecchia scopa che usa come una spada da samurai, rende giustizia al mondo…
 Lui ha quasi compiuto 35 anni di servizio presso la stazione, dentro quell’ammasso di ferraglia arrugginita a cui nessun politico crede più. E’ sposato con Maria, che alla luce dei suoi racconti, cucina la parmigiana più buona del mondo, insieme hanno dato vita a Santino, adesso laureato in Ingegneria, ma come tutti i laureandi siciliani, disoccupato e pronto a trasferirsi in Australia.
Mi dice sempre con  aria stanca guardando il giornale….
.. hai visto come ci hanno ridotto?
Questi politici da 4 soldi! Berlinguer lui si che era un politco! Quando è morto Berlinguer era il l’11 Giugno del 1984, quel giorno nessuno pagò il biglietto del treno, perchè a tutti era stata data la possibilità di andare al funerale, come avrebbe voluto lui…
I treni arrivarono a Roma strapieni di gente da tutta Italia, tutti piangevano come se fosse morto un parente…
era diventato uno della famiglia…
Se dovessero morire Casini o D’Alema, io sa che ti dico:
Pace all’anima loro…
non sono mica dei familiari …chi li conosce!
Poi mi chiede:
Ale? Ma la bionda è partita?
Io: Qual’è bionda?
Sebastiano: Avaaaaa ca ti vittimu tutti pari….ca fimmina!
Roma?
Napoli?
Non mi dire che è Milanese che vota Lega che stavolta m'incazzo e ti pigghiu a tumulati!

Io: Sebastiano la bionda non la vedo da anni, è una storia finita ormai 8 anni fa…comunque votava per Bertinotti e stavolta m'incazzo io e mi prendo a tumpulate da solo!

Sebastiano: Alessandro, bionda, rossa, bruna e che cambia? le femmine sempre femmine sono …
Stai attento! Tieni gli occhi ben aperti, arrivano alla stazione con un sacco di valige, ma sai cosa portano? Te lo dico io!
Scirocco e guai!
Ma la cosa triste sai qual è?
Che quando vanno via ti annoi da morire…

 Io e Sebastiano ci vediamo spesso, perché nonostante le super offerte degli aerei io continuo a prendere il treno…odio gli aeroporti, forse perché fra tutte quelle scale mobili e vetrate gigantesche, non ho mai incontrato un altro come Sebastiano Truglio…
Così in stazione io e Sebastiano ci incontriamo sempre, soprattutto all’inizio e alla fine dell’estate,
però a Luglio/Agosto nel periodo degli arrivi è quasi sempre un saluto veloce, perché sono travolto da baci e abbracci, da zainetti e trolley, e da tantissime altre cose da prendere velocemente.
Tutto questo mentre chi non vedi da mesi ti chiede subito
come stai?
Sbaglio o ti sei fatto più magro?
Come mai i capelli corti?

Quando mi capita di vedere per caso con lo sguardo Sebastiano, dopo aver abbracciato un’amica arrivata da lontano, lo vedo sempre che fa gesti con le mani … gesti che auto censuro nel racconto!
Una volta però una mia amica vide un tizio che muova il bacino e che sembrava salutasse me….

Mi chiese se lo conoscessi?
Dissi si! Bastiano u moddu!
Lei: Chi è “u moddu?”
Io: Un supereroe che uccide il male con la lentezza!

Ma è soprattutto a fine stagione, quando saluto persone care, che io e Sebastiano ci vediamo ed iniziamo a parlare…
diciamo che le partenze lasciano pepite sulle rotaie ed io e Sebastiano siamo dei bravi cercatori d’oro.
Molte volte è l’inizio di settembre, fuori piove e lui indossa sempre la stessa cerata blu, le nostre discussioni iniziano quasi sempre con un mio:
Sebastiano hai due minuti ci prendiamo un caffè?
Sebastiano: Si tanto ho appena passato lo straccio; è bagnato deve asciugare...

Ho capito dopo anni che per Sebastiano detto “U Moddu” con la frase tanto deve asciugare, racchiude un tempo infinito…

Una volta al bar della stazione mentre mi domandava:
Come lo vuoi lo zucchero?
Di canna o normale?
A cui rispose da solo…tiè fatti na canna e non ci pensare!
Disse una delle cose più incredibili cha abbia mai sentito…
Senti Alessandro ora ti dico una cosa, non è vero che la gente parte, c’è un modo per fregare il tempo e lo spazio…
se vuoi te lo spiego…tanto deve asciugare…
Alessandro guarda attentamente il binario 3…
ecco il treno di fronte ai tuoi occhi sta passando mentre tu sei fermo…
non fa una piega, ma questo vale solo se consideri te Alessandro come sistema di riferimento…
Ma se il sistema di riferimento è sul treno, tu sei in movimento mentre lui è fermo…
Quindi tutto dipende dal sistema di riferimento…
Mi spiego meglio…
Prendi un foglio e una penna, sediamoci al tavolo.
Ora immagina due osservatori su due treni A e B, viaggianti in senso opposto alla stessa velocità. Diciamo che entrambi gli osservatori vogliono misurare l’attraversamento del treno A da parte del treno B.
Non ci sono dubbi che se l'evento viene osservato dall'esterno, cioè da un osservatore fermo sulla banchina, vale l'interpretazione di prima.
Ma le cose cambiano se noi ci mettiamoci dal punto di vista di A.
Il percorso compiuto dalla testa di B per completare l'attraversamento di A misura ovviamente 1.
Ora, se noi calcoliamo il rapporto fra tale percorso e la lunghezza apparente di B, vista da A,
e se la velocità è molto bassa (tendente a 0), il rapporto tende a 1, ossia il percorso della testa di B è uguale alla lunghezza apparente di B
ripeto: il tutto come visto da A.
OOOH mi stai seguendo?

Io: Scusa Sebastiano ma chi è A?

Sebastiano: Amunì, A è uno dei due treni! Ma perché sei andato a scuola mi chiedo?
Alessandro se la velocità diventa “relativistica”, il suddetto rapporto diventa maggiore di 1: infatti, il percorso è sempre 1, ma la lunghezza apparente del treno B, visto da A, è ora minore di 1.
Ciò significa che all'aumentare della velocità, A attribuisce a B un percorso 'relativo' sempre maggiore, tendente all'infinito. Tuttavia tale dilatazione dello spazio percorso da B, dal punto di vista di A, è esattamente compensata dalla dilatazione temporale che B subisce, sempre visto da A. Pertanto il rapporto fra spazio percorso e tempo trascorso resta costante, con il risultato che i cronometri di A e B segneranno lo stesso risultato.
Mi segui? Hai capito?

Io: No che non ti seguo! Non ho capito un cazzo di quello che hai detto?

Sebastiano: Immaginavo!
Vabè lascia stare le formule, pensa solo che Einstein con la rivoluzione delle legge sulla "relatività" e nello specifico “relativita` del sincronismo fra eventi concluse che di fatto gli orologi di A e B restano effettivamente sincroni, cioè segnano la stessa lettura, come imposto dalla assoluta simmetria della situazione, ma attenzione marciano a ritmo differente.

Io: Scusa Sebastiano, vuoi dirmi che se i ritmi sono differenti, entrambi i soggetti percorrono lo stesso tempo ma lo percepiscono e vivono in modo differente.

Sebastiano: Si!

Io: Come quando un musicista riferendosi ad una spartito musicale afferma teniamo lo stesso tempo ma proviamo a cambiarne il ritmo!

Sebastiano: Perfetto!

Io: Pazzesco! Quindi a secondo dei due diversi punti di vista, entrambi vivono il loro tempo in modo differente.
WOW, ma scusa Sebastiano posso farti una domanda?
Ma tu queste cose come le sai?

Sebastiano: Mio figlio Santino lascia sempre i suoi libri in giro, ed io che di notte soffro di insonnia ho iniziato a leggerli…

Io: Menomale Sebastiano che tuo figlio Santino non lascia in giro film porno in DVD...eh eh eh lupo!
Scherzi a parte, le tue considerazione sono molto interessanti, ne farò tesoro, ma non capisco ancora cosa ci azzecca con il discorso delle partenze che ti rende inevitabilmente triste!

Sebastiano: Come al solito non hai capito una mazza…siamo all’A B C con te…
la teoria della “relatività” spiegata attraverso il sincronismo degli eventi , ha di fatto dimostrato in maniera scientifica, quindi con codici matematici, quello già affermato dalla filosofia greca con Parmeide VI secolo A.C.
Per Parmeide ciò che esiste è ora, mentre passato e futuro non esistono (sono apparenze)
Einstein ha solo aggiunto che passato e futuro esistono dentro uno spazio ed un tempo, ma che tutti confluiscono in quello che noi viviamo ora!

Questo discorso Sebastiano l’aveva fatto in circa 6 lunghissime ore…
io ero stanco e sconvolto, lo salutai con un abbraccio seguito da una stretta di mano sicura, gli dissi che il suo caffè era stato offerto da me e che forse i bagni ormai si erano asciugati …
lui mi guardò e disse…
forse…
oggi c’è un sacco di umidità...






mercoledì 20 giugno 2012

I° Premio letterario le capannine (uffa ... che noia)


Niente vittoria...abbiamo perso!
il nostro racconto non è stato pubblicato...peccato sarebbe stata una bella novità...forse anche la conclusione di una bella storia!
Perchè dietro il racconto inviato, c'è Dario che bussa alla porta di una casa in campagna con tanto di regolamento per partecipare, c'è una radio che è diventata uno spazio che ospita ragazzi che hanno voglia di dire quello che pensano...c'è un blog visitato da più di 4500 persone realizzato con pazienza da Valeria...
C'è gente che scrive fino alle 2:00 di notte quando fuori nevica e la stufa a gas non ti scalda a sufficienza, mentre dallo studio vuoto esce in preascolto "society" di Eddy Wedder








Non sempre le storie vanno come vorresti...allora ti rassegni...dici vabè non era importante, oppure esclami:
"tanto le cose vanno sempre così!"
Ed invece ci sono persone che anche se le cose vanno in un determinato modo si ostinano a dire che possono essere anche diverse, che dipende da noi, dalla voglia di mettersi ancora in gioco e di lottare!
La nostra carica positiva è andata sempre oltre il concetto di vincere qualcosa, perchè ci è chiaro un concetto, quando uno si mette in gioco non perde mai ... l'obbiettivo non è  vincere ma trasformare lo stato delle cose, rendere diverso tutto ciò che è vecchio in modo che la rivoluzione si perpetua... perchè la rivoluzione è frutto delle rivoluzioni precedenti, perchè siamo un passaggio, perchè i cambiamenti sono ferite giuste e inevitabili, che solo quelli che verranno dopo sapranno rimarginare, questo ci basta e ci fortifica.
Abbiamo partecipato per far sentire una voce...
Al primo concorso letterario delle Capannine non abbiamo perso noi, se fosse stato così, non ci saremmo messi a scrivere di questo argomento sul blog...

lo facciamo perchè crediamo che hanno perso i giovani.
Hanno perso le parole che non sono state ascoltate....
ed in questo caso ha perso il senso profondo del termine cultura...
Si capisce subito l'impronta che si vuole dare all'evento...così i giovani iniziano a sbadigliare e si allontanavano dalle prime file, onestamente (non me ne voglia nessuno), ma mica sono stati accolti benissimo, una delle prime frasi della giuria è stata quella che i giovani non scrivono e quando lo fanno, lo fanno male....
Ma la mancanza di "sensibilità" secondo noi, sta nel fatto che nessuno ha dato voce ai  partecipanti, nessuno ha mostrato la dovuta accoglienza, nessun minimo interesse per chi ha aderito al concorso....pensandoci bene quelli che non hanno vinto potevano anche non esserci, cosa sarebbe cambiato?
Perchè non sono stati elencati i nomi di tutti i partecipanti? Perchè non si è creato un modo per far nascere dei contatti, dei modi per incontrarsi e scambiare la passione per la letteratura e la voglia di mettersi in gioco.
Bisogna far parlare chi scrive, saper tirare fuori quello che pensa, quello che vuole comunicare, concetti molto complicati che spesso vengono fuori da un malessere anche profondo che si trasforma in parola e arte...

Ci è sembrato che alla fine  i protagonisti sono diventati spettatori di uno spettacolo "inutile", riteniamo il premio e gli applausi di rito davvero poca cosa rispetto alla possibilità dell'incontro e dello scambio di sentimenti ed idee.


Crediamo che il modello della rassegna nello stile “televisivo” vada smantellato, devono nascere altre forme e nuovi modi, delle zone libere sia nel pensare che di agire.


Ci dispiace per i ragazzi della Sake Be le loro idee secondo noi sono state soffocate e non hanno preso il volo. Speravano in loro, nelle loro facce simpatiche e pulite (alcuni di loro li abbiamo conosciuti ospitandoli in radio), sappiamo che sono persone che fanno molto, diventati un punto di riferimento per tutti (basti pensare a MusiKula) ma come tutte le cose che spesso i giovani non elaborano in piena autonomia, finiscono per restare  intrappolati nel solito vecchio sistema, purtroppo chi ne fa parte se non può operare un vero cambiamento ne diviene complice.


Abbiamo pensato ai contenuti, quando si parla di letteratura questo credo che sia d'obbligo...ora se togli i contenuti lasciando misere presentazioni riempite da tartine e piatti colorati...la differenza fra un un premio letterario e un privè in discoteca si assottiglia moltissimo.
Ci siamo chiesti perchè non fare un tavolo di discussione dove i racconti più significati venissero commentati dai protagonisti? Perchè non stampare delle parti realizzando piccole cartoline, che potevano essere distribuite...
ci siamo chiesti perchè per riempire uno spazio libero durante la rassegna ci vuole uno che racconti barzellette, mentre centinaia di piccoli cantautori e attori che fanno musica e teatro di qualità non hanno spazio?


Colapesce (Siragusa)




Nicolò Carnesi (Palermo)




Qualcuno di noi credo giustamente si è chiesto:
Ma perchè se si vuole incoraggiare a scrivere i giovani si premia uno signore di 70 anni? Per carità niente di male, non mettiamo in discussione la qualità dello stesso, ma questa scelta non si pone sicuramente a favore dei ragazzi, per noi  sarebbe stato più giusto definire ad esempio delle categorie in base all'età.
Infine abbiamo pensato che invece di donare delle rose perchè non regale una frase di un libro …
forse poca cosa, sicuramente meno costosa …
Ma c’è un forse grande come la cultura..

Oscar Wilde diceva:

<< Esistono due modi per non apprezzare l’arte. Il primo consiste nel non apprezzarla! Il secondo nell'apprezzarla con razionalità! >>


Sempre pronti al confronto, disponibili ad invitare anche chi non la pensa come noi, commentando sul nostro Blog oppure di persona qui in radio…come abbiamo sempre fatto…come speriamo sempre di fare!









giovedì 7 giugno 2012

Santa Barbara aiutaci tu!


E’ Domenica mattina mi sono appena svegliato e dalla piccola radiolina sintonizzata su RCL, ascolto Boa Sorte, quella canzone che ti mette subito di buon umore, una melodia che sa di mare e di capoeira…




Lo stesso motivo che però ti pone subito una domanda, ma chi canta con Ben Harper?
 Così accendo il PC e mi collego ad internet…

                             

Qualche clic dopo scopro che la ragazza che canta con Ben Harper si chiama Vanessa De Mata….
 Il che pone subito un’altra domanda chi cacchio è Vanessa De Mata???
Così


                                    


si duplica…
Molti clic dopo scopro che Vanessa De Mata è una grandissima gnocca!
Ma io non sono uno che guarda solo alle apparenze, per quanto salvo subito una foto di lei come immagine del desktop….


                                      

Vanessa De Mata nasce in Alto Garcas (Brasile) il 10 Febbraio 1976.
Controllo la sua discografia, e prendo altre informazioni, ma la cosa che mi colpisce di più e la notizia che Vannessa De Mata è l’artefice delle colonne sonore delle telenovele inizio anni 80, che nascono in  Sud America…
Google a questo punto si triplica, poi si quadruplica, così sperando che il PC non si impalla vado avanti nella mia ricerca.

Vengo a conoscenza che le prime telenovele vennero realizzate in Venezuela e Argentina a costi bassissimi, bastava infatti una telecamera, un divanetto posto al centro dell’inquadratura e di fronte ad esso un piccolo tavolino, sul quale poggiava un lussuosissimo servizio da te, ovviamente finto.
Il set veniva riempito da qualche altro divanetto per accogliere l’arrivo di eventuali ospiti, una serie di bomboniere pacchiane, cuscini con merletti, qualche attore scadente con il baffo e belle ragazze con i capelli cotonati riempiti da gioielli fasulli messi ovunque, e così il dramma sentimentale dal nome inglese soap - opera era pronto!
Il simbolo della borghesia più triste e inutile sta tutto racchiuso nella scenografia delle telenovele, che da noi viene comunemente chiamato “SALOTTO”
Salotti e stronzate a parte, la domanda seguente fu:
perché le telenovele nacquero in Sud America?

A quel punto la clessidretta stronza smise di girare…rimanendo piantata vicino al cestino del desktop…

Quella mattina le mie ricerche, vennero concluse da un rabbioso

CONTROL-ALT+CANC 
               
Continuai le mie ricerche i giorni seguenti, cercando altre informazioni utili,
un mio amico antropologo vissuto in Brasile una volta mi disse, che le telenovele nate in tutto il Sud America rappresentavano un riflesso importante per comprendere la società fine anni settanta, inizio ottanta nell’America latina…
Proprio in quegli anni l’Argentina ed il Brasile mostravano grossissime differenze e tensioni sociali. In quello periodo in questi stati era quasi inesistente la classe media (non a caso la lotta di Lula sindacalista al tempo e adesso presidente del Brasile si rafforzò negli anni '80).
Il punto cruciale della crescita in Brasile, era ma lo è ancora oggi, una ripartizione più equa attraverso una regolamentazione del mondo del lavoro, con l’obiettivo della costruzione di un completo stato e tessuto sociale …
Negli anni 80 però Lula ancora distribuiva volantini nelle strade, ed in quel periodo lì o tu eri ricchissimo oppure strisciavi con un verme dentro enormi dibonvilles chiamate “Favelas”.
Per dirla breve, quella che doveva essere una brusca e violenta rivoluzione venne sedata a suon di Telenovele come “Topazio”!
Le telenovele del Sud America raccontavano di famiglie ricchissime, padroni di una considerevole servitù che andava dalle donne delle pulizie ad un numero indecifrabile di cameriere e cuochi, ma non mancavano mai gli autisti con i baffi.
Le storie si incentravano sempre sullo stesso argomento, la riscossa delle differenze sociali attraverso qualcosa che ne turba il contesto, ovvero:
L’amore.
Un argomento che ha riscosso sempre grande successo, fin da tempi remoti,
che raccontato alla Manzoni fa più o meno così:

  “ Questo matrimonio non sa da fare”

Il successo delle soap stava soprattutto nella sospensione dei racconti che doveva suscitare curiosità, bastava solamente avere sceneggiatori bizzarri che sposavano il concetto delle continue sorprese…
Queste ultime venivano nuovamente seguite dalla sospensione degli eventi…
Si arrivò ad un numero spropositato di puntate, storie lunghissime e intrigate che in realtà potevano anche ricominciare, tanto nessuno se ne sarebbe mai accorto…
A capo dell’esercito del rincoglonimento generale c’era Grecia Colmenares,
paladina della rivalsa sociale, diventata reginetta incontrastata del genere.
 Nel suo periodo d’oro venne utilizzata per più di una telenovela, molte volte anche trasmesse contemporaneamente, il che comportava una difficoltà maggiore, che stava anche nella comprensione di una storia con un'altra.
 Fu così che l’arma di distrazione di massa più potente al mondo era pronta, lo capirono presto imprenditori americani già dentro il mondo della TV, che ad inizio anni ‘80 costruirono la milizia che avrebbe definitivamente messo in ginocchio la Russia e la fine della relativa guerra fredda!
L’arma diabolica aveva un nome composto da tue parole, si chiamava :
                    
 Santa Barbara!





Così Santa Barbara uscita nel 1984 fu la prima telenovela di successo prodotta dagli STATI UNITI D’AMERICA!
I produttori americani in soldi finirono di comprare storie dal Sud America, gli bastò acquistare un salotto più grande ed il gioco era fatto…

La bomba era pronta ad esplodere…
La data dell’esplosione fu fissata il:
 
9 Novembre 1989

Il giorno viene da tutti ricordato e celebrato per la famosa caduta simbolica e concreta del muro di Berlino!





La storia narra che i giorni successivi al crollo del muro che divideva Berlino, catapultò i cittadini dell’URSS verso la libertà e la democrazia dell’occidente capitalista, ovviamente sotto forma di film porno in VHS, giornali pubblicitari che mostravano i prodotti dei grandi supermercati simbolo di abbondanza di tutti i paesi appartenenti alla NATO, ma soprattutto venne sganciata su tutta l’aria denominata Unione Sovietica la bomba Santa Barbara!
 Le reti locali ancora con pochi soldi comprarono le telenovele americane ormai ingiallite degli anni ‘80, che vennero tradotte in russo e trasmette 24 ore su 24 in una forma di loop televisivo giornaliero.
Attenendoci alla storia sappiamo che le cose andarono bene al confine, dove la spinta dell’economia della Germania Ovest verso nuovi incontaminati orizzonti di mercato, la salvo da una crisi inevitabile, diventando in seguito la nazione trainante di quella che divenne in seguito l’Unione Europea.
Ma se questo fu quello cha avvenne al confine, non tutti sanno che l’effetto trainante non fu altrettanto uguale nei posti distanti e meno conosciuti dell’URSS.
Ad esempio a Tobolsk (Siberia) un piccolo paese dove vivevano di sussistenza e ammortizzatori sociali per quando miseri, strutturati dal comunismo, nasceva il Centro Ricerche Militari che portava avanti ricerche batteriologiche, un posto che viveva grazie ai fondi dello stato, dove lavorano centinaia di persone fra militari e scienziati, che avevano da tempo un posto fisso.
Con l’arrivo della libertà capitalistica gli fu recapitata la possibilità obbligatoria di non essere più un dipendente della società ma un probabile imprenditore, così molti ex operai si trovarono fra le mani non più uno stipendio ma le azioni della società.
Un azionista più furbo di tutti comprò le azioni degli altri, fece piccoli regali e accordi con i militari e diventò presto il più importante e solo azionista del gruppo.
Una volta investiti i suoi soldi, ed entrato perfettamente nelle vesti di imprenditore, decise di vendere la struttura per guadagnare quanto investito, vendette le attrezzature ai cinesi, le tubature a tedeschi ed indiani e molte provette a terroristi arabi.
Gli scienziati andarono via all’estero i militari restano letteralmente in mutande, dovendo vendere armi e uniformi ai cacciatori locali…
Le condizioni peggiorarono, nella fabbrica e di conseguenza anche nell’intera cittadina, che  addirittura per mancanza di soldi dovette fare a meno della luce!
La gente esasperata scese in piazza per protestare, pronti a rompere cassonetti, ad assaltare banche e supermercati, riprendersi ciò che più caro le era stato tolto….

“La vita.”

Il corteo di quella che doveva essere la nuova rivoluzione Russa era aperto da uno slogan che riportava le parole di una canzone di Vanessa De Mata….
In prima fila c’erano sagome e cartelli enormi con il viso di Gracia Colmenares, A Martinez, Marcy Walzer c’erano donne con i boccoli dorati e uomini con i baffi.

 TUTTI urlavano in coro…

SANTA BARBARA

SANTA BARBARA

NOI VOGLIAMO SANTA BARBARA….

Per Santa Barbara ci fu il delirio….

La gente senza televisione ormai da settimane, era in subbuglio, tutti volevano sapere come sarebbe finita la storia che ormai seguiva da anni.
Si andò vicino ad una guerra civile, che fu salvata dall’idea di alcuni attivisti del popolo, che lanciarono l’idea di portare Santa Barbara a teatro.
Bastava fare come si faceva una volta, accendere centinaia di candele, che una volta poste sotto il palco avrebbero illuminato la scena.
Santa barbara fu il primo grande successo teatrale della nuova Russia capitalista.
nacquero diverse compagnie di spettacolo che la portarono in scena, un successo legato oltre alla comodità della lingua originale, al fatto che le persone recitavano molto meglio degli attori americani .
Alla fine della mia ricerca 7 giugno 2012, scopro che in alcuni paesini siberiani è addirittura diventata un usanza popolare
vi sembrerà strano ma ancora oggi, in alcune zone dell’ex URSS qualcuno riporta alla luce Santa Barbara, arricchendola di nuovi eventi imprevedibili.
In sostanza quello che non erano riusciti a fare negli anni ‘70 gli ideologi del partito comunista lo fecero le perla dell’industria delle soap-opera.
C’è solo una domanda a cui non sono riuscito ancora a dare una spiegazione:

Come minchia finisce Santa Barbara!!!