mercoledì 11 maggio 2011

C'era una volta...una gran paura di vivere....

C’era una volta,
non tanto tempo fa, una gran paura di vivere che si sciolse come neve al sole
….
Come ogni anno l'inverno era arrivato e con lui anche il momento del grande sonno per la numerosa famiglia dei porcospini.
Il letargo significava però per tutti i porcospini soprattutto una enorme paura...una paura che tramandavano ormai da generazione a generazione, nessuno poteva salvarsi.
Da milioni di anni per tutti i porcospini la più grossa paura era quella di superare il grande freddo.
Bisognava lottare ogni anno per vincere il gelo,
metri di strati di neve, burrasche e vento che abbatteva alberi giganti…
Ma una volta superato il peggio, vincere significava rivedere i colori della primavera.... passare dal nero delle tenebre alla scoperta dell'azzurro del cielo...all'improvviso, come se miliardi di fuochi d'artificio esplodessero tutti contemporaneamente dando vita ad infinite sfumature di colore..

Così speranzose, le numerose comunità di porcospini, ogni anno con timore chiudevano gli occhi....sperando di poterli riaprire...
Qualche vecchio porcospino, che non veniva ascoltato tanto dai più giovani, continuava a ripetere che Il destino avrebbe fatto tutto...che solo Dio può decidere per noi e della nostra esistenza,
almeno questo gli avevano detto nei primi anni della loro vita nella terra, quando tutti credevano nella religione…
Ma con il passare degli anni qualche porcospino con un libro sotto il braccio, occhialini, e barba lunga iniziò a spiegare che se volevano sopravvivere, altro che destino...
Bisognava lottare tutti, uniti tutti allo stesso modo, che conformarsi al destino significa morire!
Da qui l'idea di organizzarsi …bisognava stringersi l’uno all'altro in modo che il calore del corpo di ognuno avrebbe riscaldato l'altro.
Con il tempo i porcospini impararono ad incastrarsi perfettamente ed a superare il temutissimo freddo...
Anche l'inverno del 45' che a detta di tutti i porcospini del mondo era stato il più terribile di tutti...
Con il passare delle generazioni, osservando attentamente le cose, molti porcospini non sembravano essere felici, il problema stava nel fatto che a furia di stringersi tutti, quei grossi aghi facevano male, così succedeva inevitabilmente che tutte le sofferenze e le infelicità di ognuno venivano assorbite indistintamente da tutti gli altri...

Un giorno un piccolo porcospino ribelle salì sopra due suoi simili per farsi notare, e gridò a tutti quanti: “Voi non vi abbracciate per stare vicini e per scambiarvi calore e affetto, questo vi ha fatto perdere di vista la vostra vera natura, secondo me è la paura di morire e di restare soli che vi fa stare vicini l'uno all'altro. Ma lo sapete che ognuno di voi possiede e sviluppa già un calore a sufficienza per poter vivere? Io dormirò da solo questo inverno...sono stanco di subire tutte le vostre pene!”
Alcuni porcospini lo guardarono sconvolti, qualcuno disse che era solo un pazzo, uno che aveva perso la ragione, altri non ebbero il coraggio di rispondere, mentre i molti non lo ascoltarono neanche, presi com’erano da ordinarsi in modo da non sentire freddo…
La storia racconta che quell'inverno fu freddissimo e che il freddo quell'anno uccise addirittura tori, leoni e anche coccodrilli.
Fu così che tutte le colonie dei porcospini vennero inghiottite dal buio...
Ma in un angolo perduto del mondo se ne salvo uno solo, stranamente molto distante da tutto il gruppo...stava raggomitolato in un angolo della tana.....
Aprì gli occhi, fece qualche passo ancora un po’ intontito, e si diresse dritto e convinto verso un mondo di colori. Si mise comodo su una pietra al sole e assaporò la rinascita…il momento più bello dell'anno.

Poi si guardò intorno e capì che tutta la sua piccola società non c'è l'aveva fatta…
La tristezza lo avvolse per un po’, ma con il passare del tempo nel suo cuore nacque la speranza di trovare un giorno in un posto del mondo una femmina di porcospino che aveva creduto in se stessa e nella sua vera natura...mise il suo cuore in spalla è parti verso nuove terre...pronto a far nascere una nuova generazione di porcospini finalmente liberi felici….e….

appagati,
gratificati,
compiaciuti,
allegri,
soddisfatti,
esauditi,
placati,
tranquilli,
addolciti,
ricompensati,
premiati,
raggianti,
giocosi,
sereni

se proprio non vi basta…contenti!

5 commenti:

  1. Cercavo "un segno" e l'ho trovato in questo post. Il problema è riuscire a convincersene.

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  2. Se prima c'era una gran paura di vivere,e si stava vicini per sopravvivere,adesso cosa c'è? Non ci resta che stare soli? E' questa la soluzione?? O forse la soluzione è trovare una donna per creare una famiglia?? mah,io non penso!!!IO penso che la felicita' sta' nell'amore di cui siamo circondati e dalla capacita' di saperlo
    trasmetterlo agli altri..
    E'tuo padre che t abbraccia..tua madre che t da
    un bacio..
    gli amici che t stimano...e perchè no,trovare una persona che ti faccia battere il cuore piu' forte che mai..che ti emozioni..che ti faccia piangere..(che amore è se non si versa una lacrima!)l'amore esiste..l'amore c'è!!! basta crederci!le cose vanno come devono andare..
    E mentre sei consapevole d cio'vai avanti
    godendoti ogni attimo della tua vita...

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  3. I porcospini della favola di Schopehauer si stringono l’un all’altro per trovare calore, ma poi il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l’uno dall’altro “finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione.”
    E’ una metafora perfetta della vita di noi esseri umani, che dibattiamo fra la difficoltà del coinvolgimento e l’isolamento.La favola è molto istruttiva: noi spesso non riusciamo a trovare la g i u s t a misura per vivere accanto ad alcune persone…La storia del porcospino fa riflettere, proprio sulla giusta misura.
    Ma in questa “vostra” interpretazione il porcospino ribelle per evitare il dolore altrui si convince di non aver bisogno del calore proseguendo in libertà….Chissà se troverà mai la femmina che non ha bisogno di calore? Complimenti comunque per il suggerimento di riflessione.

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  4. E' vero, c'è bisongo della giusta misura per vivere accanto ad alcune persone, il problema nasce, come dici tu, quando ci si convince di non aver bisogno di calore (non per evitare il dolore altrui, ma il proprio) e si va avanti su una strada solitaria, contornandoci da persone che ci danno solo calore nell'istante in cui lo desideriamo e poi nulla più. Ci sono persone che si "riempiono" di questo, senza rendersi conto che quel calore, svanisce subito, che è una felicità effimera che dura un attimo. Credo che ognuno di noi dovrebbe trovare la giusta persona (porcospina!!!) con cui riuscire a condividere qualcosa di più grande, senza spaventarsi o essere convinti che le cose in due siano complicate e che ci si debba per forza attaccare l'uno all'altro per darsi calore.

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  5. I comportamenti e le esigenze degli altri sono le spine. Alcuni porcospini però sono in grado di produrre molto calore interno.Questi sono in grado di trovare la giusta distanza dagli altri o addirittura a rinunciare a stare con loro pensando di poter vivere bene da soli.Questa storia fa rilfettere sulla complicatezza dell'animo umano.
    Tutti noi aborriamo la solitudine, abbiamo paura di rimanere completamente da soli senza nessun affetto e nessun punto di riferimento. Tra le persone, così come tra i porcospini, c'è chi produce più calore interno cioè chi riesce a vivere meglio di altri da solo facendo forza solo sulla propria forza e su se stesso. C'è chi non si fida degli altri, chi vede il prossimo come un "nemico" da sfidare e vincere, come un impedimento al raggiungimento della propria felicità.
    Poi ci sono altre persone che invece hanno più freddo, che vengono spinte dall'istinto ad avvicinarsi ad altre persone anche se sono coscienti che ogni persona ha le proprie "spine" e che quindi avvicinarsi e affezionarsi esageratamente ad un altro individuo potrebbe portarlo a ferirsi e a farsi male.

    Qualunque interpretazione si voglia dare a questa storia è innegabile che ci si trovino due tra i maggiori istinti e bisogni dell uomo...Il bisogno di affermarsi nella società come individui forti e indipendenti e il bisogno di sentirsi riscaldati dall'affetto di persone importanti. E tutti abbiamo bisogno di entrambe le cose. Anche se a volte penso che sarebbe bello potersi avvicinare per ripararsi dal freddo senza rischiare di sentire il dolore degli aculei.

    "Siamo esseri indipendenti ma bisognosi di affetto"

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