mercoledì 20 giugno 2012

I° Premio letterario le capannine (uffa ... che noia)


Niente vittoria...abbiamo perso!
il nostro racconto non è stato pubblicato...peccato sarebbe stata una bella novità...forse anche la conclusione di una bella storia!
Perchè dietro il racconto inviato, c'è Dario che bussa alla porta di una casa in campagna con tanto di regolamento per partecipare, c'è una radio che è diventata uno spazio che ospita ragazzi che hanno voglia di dire quello che pensano...c'è un blog visitato da più di 4500 persone realizzato con pazienza da Valeria...
C'è gente che scrive fino alle 2:00 di notte quando fuori nevica e la stufa a gas non ti scalda a sufficienza, mentre dallo studio vuoto esce in preascolto "society" di Eddy Wedder








Non sempre le storie vanno come vorresti...allora ti rassegni...dici vabè non era importante, oppure esclami:
"tanto le cose vanno sempre così!"
Ed invece ci sono persone che anche se le cose vanno in un determinato modo si ostinano a dire che possono essere anche diverse, che dipende da noi, dalla voglia di mettersi ancora in gioco e di lottare!
La nostra carica positiva è andata sempre oltre il concetto di vincere qualcosa, perchè ci è chiaro un concetto, quando uno si mette in gioco non perde mai ... l'obbiettivo non è  vincere ma trasformare lo stato delle cose, rendere diverso tutto ciò che è vecchio in modo che la rivoluzione si perpetua... perchè la rivoluzione è frutto delle rivoluzioni precedenti, perchè siamo un passaggio, perchè i cambiamenti sono ferite giuste e inevitabili, che solo quelli che verranno dopo sapranno rimarginare, questo ci basta e ci fortifica.
Abbiamo partecipato per far sentire una voce...
Al primo concorso letterario delle Capannine non abbiamo perso noi, se fosse stato così, non ci saremmo messi a scrivere di questo argomento sul blog...

lo facciamo perchè crediamo che hanno perso i giovani.
Hanno perso le parole che non sono state ascoltate....
ed in questo caso ha perso il senso profondo del termine cultura...
Si capisce subito l'impronta che si vuole dare all'evento...così i giovani iniziano a sbadigliare e si allontanavano dalle prime file, onestamente (non me ne voglia nessuno), ma mica sono stati accolti benissimo, una delle prime frasi della giuria è stata quella che i giovani non scrivono e quando lo fanno, lo fanno male....
Ma la mancanza di "sensibilità" secondo noi, sta nel fatto che nessuno ha dato voce ai  partecipanti, nessuno ha mostrato la dovuta accoglienza, nessun minimo interesse per chi ha aderito al concorso....pensandoci bene quelli che non hanno vinto potevano anche non esserci, cosa sarebbe cambiato?
Perchè non sono stati elencati i nomi di tutti i partecipanti? Perchè non si è creato un modo per far nascere dei contatti, dei modi per incontrarsi e scambiare la passione per la letteratura e la voglia di mettersi in gioco.
Bisogna far parlare chi scrive, saper tirare fuori quello che pensa, quello che vuole comunicare, concetti molto complicati che spesso vengono fuori da un malessere anche profondo che si trasforma in parola e arte...

Ci è sembrato che alla fine  i protagonisti sono diventati spettatori di uno spettacolo "inutile", riteniamo il premio e gli applausi di rito davvero poca cosa rispetto alla possibilità dell'incontro e dello scambio di sentimenti ed idee.


Crediamo che il modello della rassegna nello stile “televisivo” vada smantellato, devono nascere altre forme e nuovi modi, delle zone libere sia nel pensare che di agire.


Ci dispiace per i ragazzi della Sake Be le loro idee secondo noi sono state soffocate e non hanno preso il volo. Speravano in loro, nelle loro facce simpatiche e pulite (alcuni di loro li abbiamo conosciuti ospitandoli in radio), sappiamo che sono persone che fanno molto, diventati un punto di riferimento per tutti (basti pensare a MusiKula) ma come tutte le cose che spesso i giovani non elaborano in piena autonomia, finiscono per restare  intrappolati nel solito vecchio sistema, purtroppo chi ne fa parte se non può operare un vero cambiamento ne diviene complice.


Abbiamo pensato ai contenuti, quando si parla di letteratura questo credo che sia d'obbligo...ora se togli i contenuti lasciando misere presentazioni riempite da tartine e piatti colorati...la differenza fra un un premio letterario e un privè in discoteca si assottiglia moltissimo.
Ci siamo chiesti perchè non fare un tavolo di discussione dove i racconti più significati venissero commentati dai protagonisti? Perchè non stampare delle parti realizzando piccole cartoline, che potevano essere distribuite...
ci siamo chiesti perchè per riempire uno spazio libero durante la rassegna ci vuole uno che racconti barzellette, mentre centinaia di piccoli cantautori e attori che fanno musica e teatro di qualità non hanno spazio?


Colapesce (Siragusa)




Nicolò Carnesi (Palermo)




Qualcuno di noi credo giustamente si è chiesto:
Ma perchè se si vuole incoraggiare a scrivere i giovani si premia uno signore di 70 anni? Per carità niente di male, non mettiamo in discussione la qualità dello stesso, ma questa scelta non si pone sicuramente a favore dei ragazzi, per noi  sarebbe stato più giusto definire ad esempio delle categorie in base all'età.
Infine abbiamo pensato che invece di donare delle rose perchè non regale una frase di un libro …
forse poca cosa, sicuramente meno costosa …
Ma c’è un forse grande come la cultura..

Oscar Wilde diceva:

<< Esistono due modi per non apprezzare l’arte. Il primo consiste nel non apprezzarla! Il secondo nell'apprezzarla con razionalità! >>


Sempre pronti al confronto, disponibili ad invitare anche chi non la pensa come noi, commentando sul nostro Blog oppure di persona qui in radio…come abbiamo sempre fatto…come speriamo sempre di fare!









1 commento:

  1. Magari! hahaha Ale, si beddu!!
    Lo sai, la penso esattamente come te. Non so cosa possiamo fare realmente noi, nel nostro piccolo, ma non mollo. Forse non vedrò mai pubblicato niente di mio, ma mi piace scrivere quello che sento e alla fine, chi se ne frega! Io continuo a farlo! Ciao :)

    RispondiElimina