martedì 22 febbraio 2011

La leggenda chiamata Elvis....

Era il 19 luglio del 1957.....una data fondamentale per gli amanti della musica...
Un giovane uomo bianco, con un paio di stivali da cowboy, entrava dentro una piccola casa discografica ed incideva “That's all right (mama)”
Quell'uomo bianco... era Elvis Presley!

Hai capito Ale?
Non quel morto di tuo padre...neanche “I watussi” di Edoardo Vianello ballava alle feste?

La cinquecento prendeva stradine di campagna, che salivano verso paesini sperduti...e mia madre mi raccontava le sue storie, quella di Elvis era la mia preferita, mi faceva sorridere il fatto che poi nella vita, riguardante quella storia, lei non ne aveva imbroccata una...mio padre non muove il bacino se non per cambiare poltrona, mai suonato niente, neanche io e mia sorella sappiamo suonare (neanche il flauto, io alle medie avevo 4) ed anche con il ballo non andiamo molto d'accordo...a parte pogare ai concerti (ma definire quello un ballo mi sembra troppo)
E poi mio padre non ha il ciuffo ... sempre avuto pochi capelli, culo un po’ basso, occhiali, pancetta da spaghetti alla matriciana, a guardarlo bene con Elvis non c'entrava un cazzo!
Ma la domanda che continuava a rimbalzare nella mia testa era sempre la stessa, ma tutta quella voglia di divertirsi di essere diversi da quello che si poteva diventare che fine ha fatto?
Perché adesso si è rintanata dentro un divano in pelle davanti alla tv? Ok, papà non è Elvis, ma ridursi così non è dignitoso!

La cinquecento incontrava la grandine, vacche (in alcuni posti sembrava di essere in india), vento forte, a volte neve...ma la cinquecento aveva la doppietta (mica roba da niente!)...e alla fine la spuntava sempre.
Mia mamma mi portava alcune volte con se, per quelle che si chiamavano e si chiamano ancora oggi "supplenze"...solo chi ha insegnato conosce gli angoli più sperduti dell'Italia.
I maestri di scuola (degli anni 70) passati poi di ruolo....conoscono la geografia meglio di tutti ...fidatevi!

Sai Ale dove ascoltavamo Elvis?
In camera di nascosto da nostri genitori; non volevano che ascoltavamo quella musica in famiglia, dicevano che era dei drogati, che parlava di sesso, poi quel cantante con quei capelli...i capelli si portano corti dicevano, no a iadduzzi spinnatu...noi rispondevamo non sono a gallo spennato si chiamano "duck's ass" sono a culo di papera...e giù a ridere con le mie amiche.
I dischi costavano un sacco al tempo ed i soldi erano pochi, ecco perché ognuno portava i suoi, per ascoltare musica diversa bisognava unire le forze ed incontrarsi ed è per quelle occasioni che nascevano sempre delle feste!

Mia madre adorava così tanto Elvis da trovarlo anche un grandissimo attore (gli voglio bene ma i film di Elvis lo hanno rovinato come artista), lo amava così tanto che per carnevale mi travestì come lui, ero Elvis contro i manga...la controcultura americana contro il capitalismo giapponese...loro con tutta la tecnologia a disposizione io solo con il mio ciuffo e uno stivale a punta (il secondo mi aiutava parecchio non lo nego)

Ogni tanto intercalava: sono le otto e mezza siamo in ritardo, quella stronza della direttrice che non conosce neanche i Beatles mi richiamerà ....
Poi Ale alle feste si ballava, senza pensare a niente come se tutto poteva prendere la forma che si voleva, dall'America arrivavano novità e noi eravamo pronti a coglierle ed avevamo il coraggio di dire delle cose fino a quel momento mai dette.....
Certo i Nomadi non erano i Rolling Stones, ma gli ideali e quello che si voleva dire era lo stesso...identico, questa era la forza, il fatto che oltre l'oceano c'era gente che la pensava come te, la forza stava nella sensazione di non essere soli!
...si indossavano le prime minigonne (anche se si prendevano le botte), era importante per noi al tempo…
Non riesco ancora oggi ad immaginare mia madre in minigonna e zeppe...pure perché, riportandola ad adesso, sarebbe vestita da cubista!

Ale in realtà il rock forse era nato prima in America che aveva vissuto altre forme musicali sconvolgenti...ma da noi era arrivato sempre in maniera debole, ma non fu così per Elvis!
Elvis fu l'inizio di un delirio generazionale!
Elvis fu un urlo pronto a scattare appena lo sentivi!
Ogni suo movimento era un atto a ribellarsi...per scacciare l'ipocrisia della nostra società.

Elvis fu il primo ad avere successo e fama…per poi finire alcolizzato e morire in strada, facendo arricchire il suo impresario...
Fu il primo ad assaporare la gloria…ed il primo ad esserne la vittima...
Fu il primo ad essere controcultura…per finire schiacciato da una cultura divoratrice...
Perché il sistema si nutre dell'anticonformismo per farlo diventare alla moda...spazzando tutto quello che c'è dietro.

Ale almeno tuo padre prendeva posto nelle sedie...ma te lo ritrovavi sempre lì quando ti girava la testa, ed in fondo è sempre stato alla moda pur non essendolo mai....
Questo non significa che per essere anticonformista devi metterti i suoi maglioni e ascoltare i Camaleonti...puoi fare di meglio!

Andava così ... tutte le volte che io dicevo mettiamo un po’ di musica? lei partiva con le storie...

Siamo arrivati vedi Ale quella pelliccia indossata da una donna....è la direttrice....ha lo stesso sguardo di mia madre che mi rimproverava per avere fatto tardi...

Che ci vuoi fare lei non l'ha mai visto il bagliore del rock!

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