lunedì 7 marzo 2011

La descrizione di un attimo....

L’amore sta dentro l’attesa di quello che può succedere
Tutto in quella frazione di tempo…quell’attimo eterno…
Che va dal momento in cui tu decidi di avvicinarti per baciarla e le sue labbra..

Ora non so se vi è mai capitato ….
Ma se vi è capitato, sapete di cosa sto parlando
Avete mai avuto la fortuna di ricordarvi di quando siete tornati da una gita scolastica, quella settimana di solito in una città europea, sempre scelta tra un tira e molla fra alunni e professori, con una scaletta che segue più o meno questo andamento:
1°Amsterdam….
2°Praga
3°Barcellona
4°Parigi

E che alla fine vede quasi sempre come scelta la quarta opzione,
a cui fa seguito un
NOOOO CHE PALEEEEEEE
dell’intera classe!

Mentre chi un po’ più intellettuale la butta sul politico:
E’ chiara la posizione di questa scuola! Questa scuola di fatto appoggia il proibizionismo, appoggiando la mafia che ci guadagna….noi ci opporremo contro questo stato delle cose…
A noi questa scuola non ci piace! Faremo sciopero…
fascistiiii….

Frase a cui fa seguito un mega applauso…
Bravo, hai fatto bene a dirglielo!
Bernardi siamo con te!

Commenti che vengono stroncati dalla professoressa con un secco:
Bernardiiii FUORIIIIII!

Quella settimana dove sei in dormiveglia per i musei o chiese, e ti svegli realmente di notte….
Dove professori fanno le ronde in albergo, mentre i ragazzi sono nascosti sotto il letto, in bagno, negli armadi…
Ronde dei prof che finiscono sempre con la frase di routine da dietro la porta…

Ehi ragazze sono la professoressa siete sole???

sssss ssssss ihihihi
Si prof. Noi Ci corichiamo presto, domani c’è da camminare.

Sicure???

Si professoressa …

dopo un minuto di silenzio….fa seguito:
Ehi Ragazzi se ne andata, potete uscire tranquilli…

Dove qualcuno durante la notte ti sussurra…giuro io ci vado dalla professoressa di lettere
Secondo me ci sta…nei film di Edwige Fenech la professoressa alla fine ci stava…

Dove tutto il viaggio è un continuo correre per i corridoi dell’albergo, aprendo e chiudendo porte …

Andiamo nella stanza 134 ci sta quella tipa bionda!
Come si chiama? Non mi ricordo, ma avrà un nome…io vado a conoscerla!

Sapete Martina dove sta?
Nella 164 mi pare…
ok andiamo!

Ho visto entrare Francesco nella 286, te lo dicevo che quelle del ragioneria ci stavano...comunque lui ha il solito culo!

Mi hanno detto che sono tutti nella n°121 sembra ci sia una festa, i prof non ci hanno portato ad Amsterdam….Allora noi portiamo Amsterdam nella stanza 121! Che ne pensate? Giusto?
Giusto!

Gite scolastiche…dove la mattina inserisci il cornetto in bocca a tentativi,
dove il tuo compagno di scuola ha un pigiama con gli orsetti e i cagnolini….

Quelle gite in cui:
Professore ma lei non balla?
No ragazzi no….
Lo stesso che poi è sempre l’ultimo a lasciare la pista!

Hai visto che elegante il professore oggi, secondo me ci prova con la professoressa di filosofia, guarda adesso gli dice che lui in Francia ci ha vissuto da piccolo…scommessa….
eccolo…

Dove lo stesso amico di prima (quello che aveva addirittura il coraggio di provarci con la professoressa) ti sussurra …
Ooo dormi oooooo!
Ti devo dire una cosa, prometti che non lo dici?
Prometti?
E tu giura!
GIURA!
Senza incrociare le dita, non fare lo stronzo!
Non lo dire a nessuno….Bè sai … io sono vergine!

Quelle gite dove manca sempre qualcuno all’appello e se non manca nessuno,
c’è sempre qualcuno che si è dimenticato la kefia…
Prof un minutino è arrivo…..
Ma Bernardi, com’è che lei è sempre l’ultimo nelle cose,
allora non succede solo alle interrogazioni…
vada vada…

Quelli del…mi scusi c’è la può fare una foto?
Ci prenda tutti …
Cissss Cissss….Formaggiooooo….Guarda l’uccellino…guardate qui

click

Scusi ne può fare un’altra,
non se la prenda non è per lei è per essere sicuri…

click

Mi scusi me ne può fare una pure a me, però con la mia macchina fotografica così mi resta…

click

Poi è un’ondata di
a me a me a me a me

e di

click click click click click click click click click click click click

a me a me a me a me a me a me
click click click click click click click click click click click click

a me a me a me a me a me a me a me
click click click click click click click click click click click click
click click click click click click click click click click click click

si arriva più o meno a circa 30 scatti, mentre in un angolo c’è chi inizia con la storia
miii che foto di merdaaaa!
Cazzo sono venuto con gli occhi chiusi, lo sapevo che era un rincoglionito quello li!

Ora immaginatevi l’ultima notte, quella del ritorno in autobus…talmente stanchi che hai gli occhi che ti si chiudono da soli, ormai tutto è al buio e nessuno parla, e voi vi siete seduti a caso nell’ultima fila del pullman ed a sorpresa lei, quella del liceo classico, troppo carina, che ti sorrideva, ma era troppo seria per dartela, ecco perchè scartata subito….appoggia delicatamente la testa sulla tua spalla, chiude gli occhi stanchi, felici e un po’ strani, con te che a quel punto hai accettato che la spalla diventasse insensibile pur di non interrompere nulla, mentre fissi fuori le luci della città di notte…
Quella classica situazione, in cui non era capitato nulla durante il viaggio…niente di niente…
A pensarci bene ti aveva colpito perché una sera ti disse che invece di ascoltare la gara dei rutti preferiva mettersi l’iPod nelle orecchie ed ascoltare “People are strange” dei Doors…
ma che poi in quella bolgia, era scomparsa, persa di vista,
certo lei non aveva fatto niente per farsi notare…
Ma a pensarci bene neanche tu avevi fatto molto per notarla….

E Così….
Niente ….

O forse pensandoci bene…dopo quel momento non è mai capitato altro di più grande nella vita,
niente che fosse più di quello che potesse succedere in quelle ore d’intimità tra testa e spalla.
Perché quella notte infinita scivolò così…
Feci scorrere le mani attorno al suo collo, gli tolsi delicatamente gli auricolari senza svegliarla,
dalle cuffiette in lontananza gracchiavano delle note incomprensibili ….le indossai curioso….

E ascoltati tutte le note senza respirare,
una sensazione mai provata prima, simile a quello che avevo avvertito sulle montagne russe a Gardaland,
ma stavolta più lungo ed intenso…

“People are strange when you're a stranger
Faces look ugly when you're alone
Women seem wicked when you're unwanted
Streets are uneven when you're down

When you're strange
Faces come out of the rain
When you're strange
No one remembers your name

When you're strange
When you're strange
When you're strange"




1 commento:

  1. Come al solito, mi hai fatto sorridere, emozionare, ricordare momenti dolcissimi e pazzie che, a quell'età, abbiamo vissuto tutti...

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